Il dottor Mario Ascolese presidente dell’Associazione medici cattolici italiani regione Campania, presta attenzione all’associazione della quale fa parte, raccontandosi e raccontando qual è la sua finalità. Che finalità ha l’Amci? «La principale finalità dell’associazione è tesa soprattutto alla formazione permanente dei medici in ambito spirituale, etico e morale in particolare su temi scientifici e professionali oggi attualissimi dove una formazione in bio-etica è dovuta e necessaria per rispondere in maniera adeguata alle incalzanti domande della società civile e, soprattutto, per formare il medico alle risposte più adeguate che arrivano alla sua scrivania nell’ambito bio-etico. Questo percorso si espleta soprattutto nella promozione di studi di etica in medicina e animare e promuovere lo spirito di autentico servizio umano e cristiano dei medici nel rapporto con l’ammalato e i suoi familiari. Altro scopo importante è sviluppare il collegamento e la collaborazione con le altre istituzioni e associazioni cattoliche o di ispirazione cristiana e collaborare con le istituzioni che operano per la promozione della salute e per la salvaguardia dell’ ambiente». Quando nasce l’Amci? «L’Amci nasce il 5 luglio 1945, quando un gruppo di medici guidato dal professor Luigi Gedda si raccolse nella chiesa di San Carlo ai Catinari, in un secondo momento nella redazione dello statuto l’Associazione si denominò con il nome attuale Associazione dei medici cattolici italiani (Amci)». Da quando tempo conosce questa realtà associativa? «Personalmente mi sono avvicinato all’Associazione nell’ottobre 1983 ancora studente di medicina con un pregresso di militanza nel Gam( Gioventù ardente mariana) e azione Cattolica». Quando è diventato presidente dell’Amci regione Campania? «Sono stato eletto Presidente all’unanimità Presidente della Regione Campania dal 2016 e ho avuto il piacere di creare altre sedi diocesane, portando il numero dei soci che rappresento a circa 400, soprattutto cavalcando il bisogno della nostra area culturale e professionale di aggregarci per fare rete e unione di intenti con il fine di adeguare la nostra mission quanto più possibile agli insegnamenti di San Giuseppe Moscati, Coopatrono della nostra Associazione». Quali sono state le ultime iniziativa organizzate dall’Amci? «Il “Premio internazionale fides et scientia Vincenzo De Colibus IX edizione” presentato al Comune di Sarno, nel quale c’è stata grandissima partecipazione da parte delle istituzioni locali e delle scolaresche. Quest’anno abbiamo premiato Il professor Antonio Giordano, nato a Napoli di famiglia originaria del territorio di Corbara, attualmente lavora allo Sbarro institute di Philadelphia, e ha ottenuto la borsa di studio la dottoressa Maria Cuomo, membro della squadra di Giordano. Recenti studi fatti dal gruppo del professor Giordano dello Sbarro institute, in cui è presente anche la dottoressa Cuomo, in collaborazione con l’Istituto nazionale tumori di Napoli Fondazione Pascale, coordinata dal professor Luigi Alfano, hanno dimostrato che nelle persone malate di cancro l’espressione Cdk9 risulta alterata, dunque la sua assenza garantisce maggior sensibilità alle cellule cancerose ai trattamenti chemioterapici, aggiungendo così un nuovo importante tassello per la lotta contro il cancro. Mentre il 14 abbiamo celebrato il precetto pasquale. Quest’anno la sede prescelta è stata Santa Lucia di Serino paese legato a San Giuseppe Moscati e alla sua famiglia di origine, che ebbe qui i natali come testimonia Palazzo Moscati del XVII secolo, che fu la dimora estiva del santo e dove è stato allestito un museo che espone numerosi oggetti legati alla vita professionale, oltre alle sue reliquie. L’evento è stato organizzato dal dottor Elio Caggiano presidente della sezione Amci della diocesi di Avellino. Tanta la partecipazione di rappresentanti delle diocesi campane e di alti profili associativi, tra cui il presidente nazionale Amci professor Filippo Maria Boscia, il vicepresidente Amci Italia del Sud, dottor Giuseppe Battimelli e il presidente nazionale del Forum delle associazioni socio sanitarie professor Aldo Bova. Ad accogliere i convenuti anche il sindaco di Santa Lucia di Serino: Ottaviano Vistocco. La prima tappa è stata la visita alla casa natale di San Giuseppe Moscati, poi la tappa nella chiesa del monastero delle clarisse di Santa Maria della Sanità, poco distante dal palazzo Moscati, dove c’è stata la catechesi del diacono Ivan Cerino consigliere ecclesiastico della diocesi di Nocera-Sarno, presente con folta partecipazione guidata dalla presidentessa Pina Gargano. Presente per l’occasione anche il coro musicale “Ho Preso la Nota”, formato da numerosi bambini e bambine, diretto dal maestro Monica Ceruso. Dense e accorate sono state sia le parole del presidente nazionale Amci Filippo Maria Boscia, del sindaco di Santa Lucia di Serino Ottaviano Vistocco e del sindaco di Serino Vito Pelosi. La celebrazione eucaristica, officiata da don Cristofaro Kruk, consigliere ecclesiastico dell’Amci di Avellino, è stata allietata dal coro delle clarisse guidato dalla madre badessa Angela Telesca. Il pranzo, con torta finale dedicata a San Giuseppe Moscati, è stato apprezzato da tutti per i sapori Irpini offerti dal ristorante la Campagnola di Santa Lucia di Serino. Foltissima è stata la presenza di tutti i presidenti delle diocesi campane con le loro rispettive delegazioni e un folto gruppo è giunto anche dalla diocesi di Napoli, guidata da Imma Capasso. Sono stati presenti all’assise anche Amelia Di Tora della sezione di Sessa Aurunca, Antonio Falcone della diocesi di Nola, Aldo Paciello della diocesi di Aversa, Giovanni Piccirillo della diocesi di Caserta, Franco Romano della diocesi di Pompei, Maurizio Tenuta della diocesi di Salerno e Giovanni Vuotto della diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi». Vuole inviare un invito ai medici lettori che leggono le sue parole? «Invito coloro i quali si sentono affini a questi intenti di cercare nelle loro diocesi di appartenenza, perché l’Amci è divisa in sezioni diocesani, uno dei presidenti enunciati per chiedere una eventuale iscrizione che rafforzerebbe senz’altro la loro possibilità di esprimere il loro pensiero». Marco Visconti
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