di Erika Noschese e Arturo Calabrese
L’ex deputato Gigi Casciello tra i candidati alle elezioni Europee. La conferma arriva dal leader di Azione Carlo Calenda, ieri in città per inaugurare la sede e presentare il suo ultimo libro Il Patto. Alla domanda sulla candidatura dell’ex forzista Calenda non lascia spazi a dubbi: «Assolutamente. Gigi è stato consigliere comunale, è stato parlamentare e ha fatto il suo cursus honorum, conosce come nessun altro questa regione ed è un tipo tosto che serve in Europa, quindi è un candidato giusto per andare in Europa», ha detto Carlo Calenda. «Sono qui per presentare il libro, un manifesto politico che dice che in questi 30 anni centrodestra e centrosinistra non hanno ottenuto nulla rispetto alle loro richieste. Questo sistema, cioè il bipolarismo, è un sistema morto, non funziona così come il federalismo. Dobbiamo fermarci e fare un patto tra persone ragionevoli, dobbiamo cercare di rafforzare un partito come Azione che è fondato sulla competenza, fondato su persone che hanno gestito e amministrato e che a un certo punto imponga una stop alla politica. Basta con questa storia tra fascisti comunisti perché intanto qui la sanità è morta, la scuola è pezzi, i salari sono depressi da 30 anni – ha aggiunto il leader di Azione – Queste sono le grandi tre priorità sociali che vanno perseguiti». Sul fronte Europee, Azione andrà con una lista «molto forte, composta da persone che, nel loro campo, sono il meglio che c’è come il Generale Camporini nel settore della Difesa, il professor Zollino nel settore dell’energia e tanti altri perché io in Europa ci sono stato da Ambasciatore, da ministro e da viceministro e vi garantisco che se noi continuiamo a mandarci gente che non capisce niente o per il pensionamento non funziona, ci vogliono persone grintose in campo». E, proprio sull’Europa dice che oggi «è necessario avere gente una difesa comune che ci aiuterebbe molto a contrastare la Russia, secondo luogo il Mes unitario va riaperto terzo; luogo: basta il diritto di veto in Consiglio Europeo da parte di Orban e compagni; in quarto luogo la politica industriale Europea deve essere comune come la politica agricola, altrimenti i paesi che sono ricchi danno un sacco di soldi alle imprese, noi che siamo poveri non possiamo darli». Dal partito grande attenzione alla sanità: «Azione parla solo di salita da cinque anni, è l’unico partito che ha detto di non dare il taglio dell’Irpef delle tasse che offre 16 euro in mano alle persone e poi non si possono curare. Per questo noi continuiamo a dire che ogni euro va messo sulla sanità e va ripreso e riaperto quello strumento che dava 38 miliardi di euro per mettere a posto la sanità. Ma dobbiamo farlo subito». E in merito al terzo mandato taglia corto: «non me ne frega niente, non frega niente a nessun cittadino, se noi continuiamo a parlare di premierato e terzo mandato rimarranno a votare tre persone».