di Salvatore Memoli
Quando si studia la Divina Commedia si apprende che Dante Alighieri assegna alla legge del contrappasso il definitivo giudizio su tanti personaggi. L’applica per dare ad ognuno il contrario di quello che ha vissuto. É un principio che regola la pena che colpisce i reati di tutte le persone assegnando il contrario della loro colpa. Il contrappasso prevede due tipologie: per analogia e per contrasto.
Mi solletica molto l’idea che questo principio si stia applicando anche in politica, a molti personaggi che hanno calcato la scena credendo che tutto a loro sia dovuto, tutto sia per sempre e che niente e nessuno possa interrompere o contrastare i loro progetti. Soprattutto voglio pensare che ad alcuni signori della politica si applichi il contrappasso per contrasto. Ovviamente chi osserva i fatti resta lontano dalle dinamiche che coinvolgono il malcapitato. Innanzitutto perché ne é forse stato vittima anzitempo di sue decisioni. Tuttavia, la ruota della vita gira ed attira nei suoi ingranaggi anche i potenti che hanno seminato il cammino di molti di difficoltà, interdizioni e veleni.
Vincenzo De Luca ha avuto una parentesi politica molto lunga. Si é servito di tutti ed ha bruciato tutto! Dal 1993 é protagonista incontrastato delle scene politiche salernitane. In precedenza era a metà un sindacalista e un politico, brillante ma non empatico verso molti suoi sodali, soprattutto nell’area comunista. Molti lo controllavano a distanza, sebbene gli sia sfuggito irrimediabilmente, subendone l’ostracismo definitivo. É stato divisivo, assertivo, riformista e dissacratore dei tradizionali valori comunisti. Un personaggio più blandito ed invidiato che avversato, trattato come un marchese del Grillo a cui si deve riconoscenza piuttosto che onestà intellettuale. Collocato sul crinale di un tempo di fine corsa che vive ofanamente, senza accorgersi di un mondo in cambiamento, anzi in declino. I fatti e le circostanze hanno costruito di lui un personaggio aulico, più per assenza di reali opposizioni che per fecondità intellettuale e politica. La sua attitudine maggiore é stata impegnata in un pragmatismo viscerale che ha riportato tutto, ideologia, strategia politica, alleanze e programmi, in un così é se vi pare che ha spiazzato tutti. Ma non ha offuscato soltanto gli avversari, dentro e fuori dal partito del pugno chiuso, ha marginalizzato alleati, amici e conoscenti, che, per un caso o altro, si sono messi di traverso sui suoi obiettivi politici. Anche quelli che non si sono messi di traverso, che però gli hanno fatto notare altre prospettive! A tutti ha tagliato la strada, ha interrotto qualsiasi contatto, ha reso la vita difficile e impossibile. A molti li ha rimossi, stroncati nella carriera, fatto capire che il verbo era lui e lui soltanto. Certo la sua strada é seminata di scartati ma gli scartati non hanno avuto mai la capacità di una minima iniziativa politica per contrastarlo. Non c’é altra immagine idonea per descriverli dei polli di manzoniana memoria: idonei soltanto a beccarsi tra loro, lasciando il manovratore indisturbato al suo posto!
Vi chiederete che c’entra il contrappasso per contrasto?!
De Luca da tempo lotta disperatamente per superare i limiti del terzo mandato che gli oppongono. In parte la Regione Campania non gli pone limiti ma l’ambiente politico del Paese e del suo stesso partito lo circonda di diffidenza e malumore. Anzi il partito delle anime morte é tra i protagonisti di un risveglio postumo per resurrezione che esercita affannosamente contro il suo demone:se ne stia a casa!
De Luca é al capolinea? Non sono in grado di dirlo. I vecchi contadini dicono che se ai serpenti velenosi non li colpisci bene in testa devi sempre temere! Ovviamente per De Luca si tratta di limitazioni e contrasti ragionevoli e serrati.
Chi farà questo?! Non vedo abilità.
Ma se fosse arrivato il tempo credo che il contrappasso per contrasto stia per essere applicato a lui, con tutte le conseguenze.
Un pò come per il Castello delle Cerimonie, De Luca ha dettato legge per tanto tempo, seminando un trash disprezzato che ha divertito, facendolo passare per un atteggiamento intellettuale e raffinato con cui annienta tutti coloro che definisce cafoni, una prosopopea che durerà fino al giorno che diventa solubile sotto gli occhi di tutti.
A torto o a ragione, tutto quello che era visibile, solido, concreto, diventerà liquido, fumoso, impalpabile. Tranne i fedelissimi, transfughi che sono già in cerca di tempestivo scampo.