di Erika Noschese
Reclutamento massiccio di personale infermieristico per le tre strutture detentive della provincia di Salerno. Questa la richiesta inascoltata della Fials Salerno che ha indetto lo stato di agitazione del personale afferente all’unità operativa tutela salute adulti e minori area penale. «Lo stato di agitazione è stato richiesto dall’organizzazione Fials, dopo le continue richieste di questa organizzazione sindacale a cui la direzione strategica non aveva mai dato delle risposte – ha dichiarato il segretario generale della Fials Carlo Lopopolo – Richieste che riguardano il reclutamento massiccio di persone infermieristiche, ma anche altre figure: operatori socio sanitari, tecnici di riabilitazione, assistenza sociale amministrativi; principalmente qui rappresentiamo una criticità importante che è quella appunto del personale infermieristico: a fronte di un fabbisogno approvato regione che prevede 42 infermieri, nei tre istituti previdenziali parliamo quindi di carcere di Salerno, Eboli e Vallo della Lucania abbiamo soltanto 26 infermieri, quindi una felicità abbastanza elevata». Questo si ripercuote inevitabilmente sulla sull’assistenza e sull’erogazione di prestazioni sanitarie alla popolazione detenuta che soltanto grazie allo scrupoloso e attento lavoro del persone sanitario in servizio si riesce a garantire un livello essenziali di assistenza . «Tra l’altro, le nostre rivendicazioni le continue aggressioni che il personale sanitario riceve a cui ancora la direzione strategica, nonostante sia arrivato più volte di impulso della nostra direzione, ancora non ha attuato delle azioni propedeutiche a ridurle sensibilmente e poi questa mancanza anche di un riconoscimento indennitario rispetto alle prestazioni che svolgono gli operatori sanitari all’interno del carcere – ha aggiunto Lopopolo – Questo massiccio reclutamento, 16 infermieri, si ripercuote notevolmente sull’assistenza ma anche sulle prestazioni dei lavoratori: ormai siamo costretti a saltare i turni e diventa anche impossibile effettuare ferie, una conciliazione del benessere organizzativo e dei tempi vita e lavoro degli operatori stessi. Per questo abbiamo deciso di attuare questo stato di agitazione in attesa di una convocazione del prefetto in modo da cercare di trovare un punto di incontro con la direzione che potrebbe essere il reclutamento immediato del personale infermieristico visto che in questo momento si stanno effettuando dei reclutamenti». Altra tematica la mancanza di sicurezza anche alla luce degli ultimi episodi che si sono registrati presso il carcere di Fuorni: «questo è essenziale per tutti gli operatori, tra agenti della penitenziaria e operatori sanitari, che prestano servizio all’interno del carcere. Alzare il livello ci permette di ridurre le aggressioni, di attuare quelle azioni di miglioramento e a ristabilire una sicurezza che permette a tutti gli operatori, indistintamente dalla loro appartenenza, di lavorare in tranquillità e col maggior benessere organizzativo possibile.