Aumentano del 112% i reati di criminalità in particolare per quanto riguarda l’associazione per il traffico di sostanze stupefacenti. È, in sintesi, quanto emerge dalla relazione sull’amministrazione della giustizia nel distretto della Corte d’Appello di Salerno, presentata dalla presidente facente Funzioni, Ornella Crespi, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario durante la quale sono stati accesi i riflettori anche sul Pnrr e le numerose riforme che hanno coinvolto il mondo della giustizia nell’anno appena trascorso. Dalla relazione è infatti emerso che i clan sono attivi soprattutto nella gestione delle piazze dello spaccio con infiltrazioni nel tessuto economico attraverso gli appalti pubblici e al business dei rifiuti. Inoltre, dalla relazione è emerso che tra il 2015 e il 2023, cala il numero delle pendenze civili (che passano da un’incidenza del 48,98% al 16%) e delle pendenze penali (-13%) nel giudizio d’appello mentre nel settore penale, in Appello, si registra un aumento del 120% di processi con più’ di 10 imputati. Di questi, quattro hanno oltre 30 imputati e, in un caso, anche oltre 80. Grande attenzione è stata e sarà riservata alle vittime di violenza e di genere soprattutto nei processi affinché si possa punire con misure giuste chi commette questi crimini: sono in leggero aumento i procedimenti da codice rosso mentre diminuiscono i reati di maltrattamento per l’11% mentre un +20% si registra per i reati di violenza sessuale. Per quanto riguarda il carcere di Fuorni invece è stata ribadita la situazione di allarme per il sovraffollamento: 490 i detenuti attualmente a fronte di una capienza di 366 detenuti. «La riforma della Giustizia è complessa perché incide in un momento in cui noi dobbiamo raggiungere gli obiettivi del Pnrr che incidono anche sull’economia del nostro Paese e a volte far quadrare tutte le cose non è molto semplice ma gli uffici ce la stanno mettendo tutta». E proprio sul tema giustizia ha soffermato l’attenzione il Procuratore Capo della Repubblica di Salerno, Giuseppe Borrelli: «Una giustizia, per poter avere la fiducia del cittadino deve essere in grado di fornire una risposta rapida, giusta e meditata. Credo che, in questo anno, sotto questo profilo, abbiamo raggiunto dei significativi risultati. Quello di Salerno è stato uno dei distretti che ha definito il maggior numero dei procedimenti in relazione alle sopravvenienze con un abbassamento della pendenza di circa il 15%. Ci si avvia verso dei risultati positivi attraverso un percorso virtuoso che, però, è importante che non venga interrotto – ha detto Borrelli – Proprio quest’anno ha dimostrato che è possibile ridurre i carichi di lavoro e questo ci porta a chiedere perché i carichi erano così eccessivi ma quanto fatto non è sufficiente e va portato avanti. Per il Procuratore Capo è necessario «riuscire a dare una risposta di giustizia nell’arco di un tempo ragionevole che può essere, per i processi meno importanti, di un anno e di eliminare le prescrizioni, fenomeno che vanifica il lavoro fatto».
Carenza di personale al tribunale di Nocera Inferiore
Il tribunale di Nocera Inferiore vive una fase di sottodimensionamento: a lanciare l’allarme il presidente Massimo Palumbo, intervenuto ieri durante la cerimonia per evidenziare che «abbiamo un bacino di utenza di 400mila persone, Salerno ne ha 480mila e più; però, noi abbiamo un terzo dei magistrati di Salerno. Per carità, questo non lo dico per aprire una polemica con Salerno, che anzi è dimensionata nel modo giusto».
Criminalità organizzata e minori
Sul fronte della criminalità organizzata, dalla relazione è emerso che il fenomeno nell’ultimo periodo ha fatto registrare dati in crescita, in trend con il resto del Paese, anche per effetto degli strascichi dovuto alla pandemia e all’attitudine all’isolamento. Basti pensare, infatti, che su 90mila alunni iscritti alla scuola dell’obbligo sono circa 400 le persone per minori che non frequentano. «Resta una vera e propria emergenza quella dei minori che mettono in atto comportamenti aggressivi e violenti, spesso per fini estorsivi in ragione della loro tossicodipendenza e commettono reati da codice rosso a danno dei loro familiari », ha chiarito il procuratore. E a tal proposito si evidenzia anche un aumento del numero di reati commessi da minori: nel 2023 sono state eseguite 40 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 54 minori, di questi dieci sono stati destinatari della misura della prescrizione, 15 della permanenza in casa, 20 del collocamento in comunità e 9 della custodia cautelare in un istituto di pena minorile. Dalla relazione è emerso un particolare allarme da non sottovalutare anche per quanto riguarda reati quali stalking, minacce e bullismo oltre agli omicidi avvenuti, ristretti sempre all’ambito familiare.
er.no