«Ci tengo a fare chiarezza su due cose riguardanti l’accaduto di ieri, siccome sono l’unica persona che sa veramente tutta a verità e ci sono state fin troppe incomprensioni e notizie false». Con queste parole, la figlia della coppia che chiameremo Giovanna (abbiamo scelto un nome di fantasia seppur il nome di battesimo stia circolando attraverso il canale ufficiale dell’istituto di credito).
«Per prima cosa volevo chiedere gentilmente di non credere a mezza parola di ciò che dicono i notiziari, perché ho letto tutti gli articoli e in nessuno si spiega la situazione per come era. Alcuni dicono che ero a scuola durante l’accaduto e che è successo alle 8, altri dicono che ero lì e mi sono tagliata anche io, altri persino che mio nonno ha detto “mia figlia voleva solo lasciarlo”, ma vi assicuro che nessuno dice la verità – continua – la situazione che c’era in casa la so solo io e due o tre persone più strette, e cosi dovrà essere, chiedendo a chi sa di non dire nulla in giro. Volevo precisare particolarmente che non c’era nessun tipo di violenza in casa da parte di nessuno, perché non sarei arrivata fino ad ora senza avvisare nessuno di competente». Parole forti, soprattutto perché dette da una 13enne che ha da poco perso la madre e il padre in una maniera così tragica.
«Chi conosceva mio padre sa quanto fosse buono e sì, continuerò a dirlo nonostante le azioni che abbia commesso, perché io so com’era fatto papà e so quanto lui non abbia reagito, fino a farlo in modo esagerato. Non sto assolutamente giustificando le sue azioni, perché mia mamma avrebbe potuto far di tutto, ma mio padre non avrebbe mai avuto il diritto di fare quello che ha fatto, in quanto mia mamma aveva una vita davanti e una figlia da crescere, e ovviamente anche lui doveva continuare a vivere». Infine, una richiesta tanto semplice quanto complessa: «vi chiedo di avere rispetto e di non essere invadenti con le domande, vista la situazione poco gradevole. I miei angeli per sempre».
Un messaggio indirizzato anche la stampa, parole che possono essere comprese perché dette in un momento di rabbia e delusione, un momento tragico che mai si dovrebbe vivere. Il diritto di cronaca deve essere rispettato sempre e comunque e lunga è stata la discussione in fase di preparazione dell’edizione odierna. Decidere di pubblicare integralmente le parole della giovane, di usare un nome di fantasia, rientra nel pieno rispetto nei confronti di una ragazza distrutta dal dolore, ma anche nei confronti delle vittime e del dovere di raccontare le cose perché è raccontando cosa accade nella nostra società che si aiuta chi soffre, si conferisce forza nel denunciare e si contribuisce a fare in modo che tali sciagure siano sempre più rare, seppur ultimamente pare che nulla sia utile. Giovanna (ricordiamo che trattasi di nome di fantasia, ndr) è la terza vittima dell’efferato fatto di sangue consumatosi nell’appartamento di via Donizetti. Una giovane donna che ora è costretta a crescere e diventare adulta, metabolizzando la tragedia e superando la morte violenta di una mamma e di un madre, qualsiasi siano state le motivazioni.