Consiglio di Stato: parlano le minoranze - Le Cronache
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Consiglio di Stato: parlano le minoranze

Consiglio di Stato: parlano le minoranze

Continua a tenere banco ad Agropoli la decisione del Consiglio di Stato che ha ribaltato la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale. Roberto Antonio Mutalipassi rimane sindaco e potrà concludere il suo mandato, a meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, ma quanto accaduto è al centro del dibattito politico cittadino. Il ricorrente Raffaele Pesce, oltre al commento a caldo, ha scelto di non parlare anche per rispetto del lutto che ha colpito la città con la scomparsa del generale Fausto Milillo, ma le parole degli avvocati della controparte riferite durante la conferenza stampa lo hanno spinto ad intervenire. «Trovo del tutto fuori luogo, prive di fondamento e tutt’altro che “tecniche” le frasi proferite dagli avvocati di controparte – le sue parole – leggere quanto asserito nei miei confronti mi lascia davvero incredulo, prima che amareggiato.

Sono parole offensive, assolutamente fuori dai limiti tecnici e procedurali, proferite nell’aula consiliare dove siedo come consigliere e dove si tennero proprio le operazioni elettorali della Commissione dalle quali tutto ha preso il via, necessariamente. Parole che ledono la mia onorabilità di uomo, di politico, di avvocato». In ultimo, Pesce annuncia che continuerà la sua attività politica nel pieno rispetto delle istituzioni e dei ruoli e che «altre autorità giudiziarie, non amministrative, saranno investite del caso».

Insomma, la vicenda del voto ad Agropoli è destinata a continuare. Anche Massimo La Porta, altro consigliere di minoranza, dice la sua: «Leggendo la sentenza, riscontro una grande anomalia – il suo intervento – il Consiglio di Stato rileva “la tardività dei motivi aggiunti”, tale rilievo è in netto contrasto con un’altra sentenza e con il Codice del Processo Amministrativo. Adesso faccio un appello alla politica, quello cioè di lavorare tutti insieme affinché non si perda fiducia nelle istituzioni». Le opposizioni extra consiliari non rimangono a guardare. Emilio Malandrino, coordinatore cittadino di Forza Italia, parla di sentenza inattesa: «Ovviamente le sentenze devono sempre essere accettate e rispettate – dice – c’è molto sorpresa per quanto deciso dal Consiglio di Stato che ha totalmente ribaltato la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale. I giudici del Tar parlavano di incongruenze talmente importanti da disporre il ritorno al voto in alcune sezioni, quatto sulle ventuno agropolesi, ed oggi ci troviamo una sentenza totalmente ribaltata con una motivazione anche molto particolare. Lo accettiamo – aggiunge Malandrino – non potremmo fare diversamente perché è giusto così, ma il nostro impegno di controllori, seppur come opposizione esterna al consiglio comunale, sarà sempre lo stesso».

Dello stesso avviso è il vicecoordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Gennaro D’Amico: «Agropoli non tornerà a breve alle urne, ma davanti a noi si apre un percorso che dovrà vederci pronti nella prossima competizione elettorale, che comunque arriverà – conclude – continueremo in questo percorso che dovrà vedere l’opposizione consiliare ed extra consiliare unite e percorrere una strada comune». Insomma, ci saranno strascichi anche molto importanti.