Lettera di Italo Calvino: “La malinconia genera violenza” - Le Cronache
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Lettera di Italo Calvino: “La malinconia genera violenza”

Lettera di Italo Calvino: “La malinconia genera violenza”

di Antonio Manzo
. Lo scrisse Italo Calvino a due studenti del liceo Gatto di Agropoli impegnati nell’esame di Stato di luglio 75 e che scelsero di comporre il compito di italiano sulla base della traccia con una frase del noto scrittore. Ecco la frase: . Era il 18 giugno del 1985 e i due studenti maturandi Anna Pannullo e Silvio Prota scrissero a Calvino di essere stati accompagnati da una frase di Shakespeare mentre svolgevano il tema: .E i giovani aggiunsero nella lettera a Calvino, spedita alla redazione del quotidiano “La Repubblica”. Ma chi può strapparci dai tentacoli di questa malinconia scrissero i due giovani del liceo Gatto di Agropoli? . E aggiunsero: . Fin qui la lettera firmata da Anna Pannullo e Silvio Prota che mai avrebbero immaginato la censura del quotidiano in ordine alla frase “esperienza cristiana”. Non soddisfatti della censura Anna e Silvio decisero di spedire la lettera direttamente e personalmente ad Italo Calvino. Dietro di loro, il provvidenziale consiglio del docente curatore all’epoca della lettera dei due studenti, Aniello Landi che poi negli anni diventerà un protagonista attento e vivace dell’esperienza di Comunione e Liberazione. La lettera, spedita alle pagine culturali del quotidiano diretto da Scalfari e girata il 18 giugno 1985 per la risposta al collaboratore – principe lo scrittore Italo Calvino. Passano appena quindici giorni e Calvino prende carta e penna e risponde lui ai due studenti di Agropoli. C’è una circostanza dell’epoca che dà l’idea esatta della censura culturale che al tempo praticava l’intellighenzia di sinistra radical-chic. Il giornale La Repubblica pubblicava la lettera omettendo l’accenno che Silvio e Anna facevano alla loro esperienza cristiana. Italo Calvino che, diversamente dai giornalisti di Repubblica, rispose alla lettera senza censura ma, scrisse nella risposta, che aveva apprezzato . Erano gli anni della formazione spirituale di Anna e Silvio impegnati, tra l’altro, a leggere il libro appena pubblicato da don Giussani “la coscienza moderna e l’uomo moderno” e poi attratti dalle parole del fondatore del gruppo ecclesiale che avrebbe parlato ad agosto ’85 al meeting di Rimini. Ma l’anno dell’esame di Anna e Silvio è anche quello della strage dell’Heysel di Bruxelles con i 39 morti quale esito finale degli scontri delle tifoserie inglesi del Liverpool e italiani della Juventus ma è il tempo dell’omicidio di camorra del giovane giornalista del Mattino Giancarlo Siani. C’era tutta la dose della malinconia dell’epoca per generare violenza.