“Non si può andare avanti avendo un gruppo dirigente che per il 90% rappresenta assolutamente il nulla né nei territori né nella società e come dico io spesso neanche sul piano della grammatica e della sintassi”. Per esempio il Pd “non può andare avanti se nel linguaggio pubblico non viene mai citata la parola ‘sicurezza’”: così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca durante la presentazione del suo libro ‘Nonostante il Pd’ alla Feltrinelli in Galleria a Milano. “Non puoi governare l’Italia se non hai un’idea di riforma profonda della giustizia – ha aggiunto – noi dobbiamo pretendere l’autonomia piena della magistratura ma anche affermare che ad ogni potere corrisponde una responsabilità”. Il titolo del libro “è provocatorio, mi sono un po’ divertito dopo le primarie che dovevo sfogarmi dopo essere stato zitto per cinque mesi – ha continuato – è indispensabile avere in Italia un’opposizione autorevole, credibile e seria per avere una democrazia viva. Il Pd è importante da questo punto di vista, ma oggi non è così”. Un gruppo dirigente secondo De Luca “deve avere un radicamento, un’autorevolezza, deve avere un consenso, un rispetto, una stima – ha concluso – cioè deve proporsi in maniera credibile per governare”. L’Italia “non puo’ fare a meno di una grande forza politica nazionale che dia sostanza e credibilita’ all’opposizione, ma che sia in grado di governare un Paese che e’ segnato da fratture profondissime: Nord, Sud ma anche infrastrutturali e occupazionali. Il problema e’ questo, che cosa serva all’Italia e non al Pd”. Elly Shlein “non ha nessuna credibilita’ dal punto di vista del rinnovamento, perche’ non si e’ posta la domanda di fondo: chi e’ il responsabile del disastro? Tutti i responsabili del disastro sono sul campo come turisti svedesi”. “Noi – ha proseguito – abbiamo bisogno di un’operazione verita’. Dal mio punto di vista, il Pd ha perso e continuera’ a perdere se non si da’ un programma in grado di persuadere la maggioranza del popolo italiano. Se si immagina di recuperare il disastro elettorale di un anno fa con le bandiere al vento, stiamo perdendo tempo”. Per il Pd “quello di un anno fa e’ stato un disastro elettorale. Una forza politica che voglia proporsi un rinnovamento profondo non puo’ non porsi una domanda: in questi dieci anni chi ha governato il partito, chi ha definito le alleanze, chi ha utilizzato quel linguaggio che viene ancora utilizzato?”, ha concluso De Luca.
definire i Lep
In passato “abbiamo bloccato un processo sgangherato di autonomia differenziata” che “portava dritto dritto a rompere l’unità d’Italia. L’attuale percorso si muove nella stessa direzione, noi dobbiamo definire innanzitutto i livelli essenziali delle prestazioni se vogliamo essere un Paese serio”. “Poi dobbiamo trovare le risorse per garantire uguali diritti a tutti i cittadini italiani e dobbiamo sconfiggere il tentativo che stanno facendo di mantenere i residui fiscali nelle Regioni nelle quali maturano questi residui fiscali”, ha aggiunto De Luca. “Se una Regione si esprime l’Iva per 100 miliardi di euro uno pensa che questi miliardi debbano rimanere nella Regione nella quale matura l’Iva, non va bene così. E allora – ha proseguito – dobbiamo ragionare seriamente perché davvero su questa linea senno andiamo alla rottura dell’unità del nostro Paese”. Secondo De Luca “c’è qualche regione del Nord che ha più risorse” e “che immagina ad esempio di far contratti integrativi regionali sulla sanità e per la scuola pubblica, questo – ha spiegato – significa condannare a morte il Sud. Quello che devono capire i nostri amici del Nord è che se non risolviamo il problema della drammatica disoccupazione del Sud, l’Italia non troverà mai livelli di crescita adeguati a un Paese moderno”.