di Fabio Setta
SALERNO – Derby amaro per la Salernitana. Svestita anche della maglia granata, la squadra di Inzaghi esce sconfitta da un match che si è dimostrato impari. La reazione, l’agonismo, la volontà. Nel calcio però e soprattutto in Serie A non basta e non può bastare. La classifica è da brividi e sembra nell’ambiente anche un pizzico di rassegnazione con gli spalti che si sono ampiamente svuotati prima della fine della partita. Un brutto derby, una brutta Salernitana e una classifica da incubo. Inzaghi ha scelto di cambiare ancora una volta modulo, il terzo in tre partite. Una sorta di 4-4-2 con Candreva e Tchaouna sulle fasce a supporto di Dia e Ikwuemesi coppia d’attacco. A centrocampo così la squadra granata spesso si è ritrovato in inferiorità, provando a reggere con il cuore e la grinta, di fronte ad una differenza tecnica evidente. Il Napoli ha avuto merito e qualità di prendere subito in mano la partita occupando stabilmente la metà campo granata. Con Lobotka esemplare in regia, la squadra di Garcia parte a ritmi vertiginosi, Salernitana. Confusa, volitiva, ma poco lucida, la squadra di Inzaghi si è resa pericolosa soltanto con un colpo di testa di Priola sugli sviluppi di un corner. Il Napoli a inizio secondo tempo ha avuto ben tre occasioni in pochi minuti, senza riuscire però a chiudere il derby, colpendo anche un palo con Zielinski e trovando come al solito un Ochoa attento che sembra essere ormai vicino a tornare ai livelli della scorsa stagione. Con il punteggio in bilico, la Salernitana allora ha provato a prendere coraggio alla ricerca del pareggio. Con difficoltà i granata si sono portati in attacco, a costo di lasciare spazi ma sbattendo sul muro azzurro. Troppe imprecisioni in fase di costruzione hanno caratterizzato la prova dei granata. La qualità, d’altronde, non si può inventare, a prescindere da chi siede in panchina. Bradaric ha sbagliato tantissimo, anche le cose più facili, Candreva non si è acceso mentre non si poteva certo pretendere la luna da Ikwuemesi e Tchaouna. Dia ha spesso arretrato il proprio baricentro alla ricerca di un pallone decente ma riducendo, come conseguenza inevitabile, il proprio peso in attacco. Spesso, va detto, che il senegalese non ha trovato nessuno all’altezza per dialogare. Kastanos e Botheim sono state le ultime mosse disperate di Inzaghi, al posto di Candreva e Mazzocchi. Appena uscito l’esterno difensivo, però proprio sulla fascia sinistra Elmas ha trovato lo spazio per il raddoppio. È l’azione che chiude il derby e lascia la Salernitana ultima in classifica con quattro punti e nessuna vittoria all’attivo.