Mutalipassi si appella al Consiglio di Stato - Le Cronache
Provincia Politica Agropoli

Mutalipassi si appella al Consiglio di Stato

Mutalipassi si appella al Consiglio di Stato

La decisione del Tribunale Amministrativo Regionale sezione di Salerno sta facendo molto discutere e non solo ad Agropoli. Il sindaco sospeso Roberto Antonio Mutalipassi, oltre ad aver presenziato ieri ad eventi in qualità di primo cittadino nonostante il dispositivo, ha già presentato ricorso al Consiglio di Stato per chiedere la sospensiva della decisione dei giudici. Le sue parole affidate ai social non hanno di certo rasserenato gli animi, anzi hanno gettato altra benzina sul fuoco. Parole che sono state in parte riprese dal locale circolo del Partito Democratico il cui segretario Antonio Abbruzzese è stato presidente di seggio nella tornata elettorale incriminata. «L’amministrazione guidata da Roberto Antonio Mutalipassi è risultata la più votata nel giugno 2022 con 4000 voti di distacco e raccogliendo il 53% degli elettori totali – scrivono i pleonastici dem – un dato chiaro e cristallino, che non può essere messo in discussione, nel rispetto di tutti coloro che hanno espresso la propria volontà democraticamente. Rispettiamo, scevri da qualsiasi giudizio, la decisione del Tar che riscontra incongruenze dettate da errori materiali e non da malafede come, per opportunità, si continua ad insinuare – asseriscono – chi li definisce diversamente vuole cercare colpevoli per pura e sterile propaganda politica, offendendo e denigrando tutti i componenti di seggio che hanno lavorato nel pieno rispetto del proprio ruolo». Parla dunque di sé stesso il segretario nell’intervento social del circolo. «Ho adito la giustizia amministrativa per arrivare alla verità, non per attribuire colpe e responsabilità – spiega il ricorrente Raffaele Pesce – le decisioni vanno rispettate, nel caso impugnate, ma non sminuite. Ora attendiamo le motivazioni, ma per quella che è stata l’evoluzione del processo amministrativo sono tranquillo e fiducioso».

Il centrodestra

Nel merito è intervenuto anche l’ex sindaco ed oggi coordinatore di Fratelli d’Italia Adamo Coppola: «Leggere dai social, invece, che con atteggiamento ipocrita egli si definisca parte lesa è assurdo! I cittadini amministrati da un sindaco abusivo sono la parte lesa – dice – il nostro presunto sindaco scrive anche di peggio quando nello stesso post cerca una qualche forma di legittimità nel grande successo elettorale, che però è stato costruito fin dalla sua candidatura su presupposti immorali quali il tradimento, l’inganno, l’infamia. Non sarei così orgoglioso di avere tanti voti se il prezzo è vendere l’anima». «Questo modo di fare politica – dice il coordinatore provinciale di Noi Modertai Luigi Cerruti – ora non funziona più. Uno dei problemi del Deluchismo è di accentrare troppe cariche, un centro di poteri nelle mani di pochissimi fedeli in modo indiscriminato».

Da Montecitorio

Sempre vicino alle sorti agropolesi è il deputato Pino Bicchielli, vicepresidente del gruppo di Noi Moderati alla Camera, che fa un ragionamento molto ampio: «credo che il dato più preoccupante sia la crisi che vive la democrazia a causa di alcuni segretari e presidenti di seggio non all’altezza del ruolo che devono ricoprire per tutelare la democrazia e mi farò promotore, con il governo nazionale, di un cambio di passo in questo senso per garantire la massima trasparenza alle competizioni elettorali».

Da Bruxelles

«Trovo certamente oltraggioso l’atteggiamento dell’ex sindaco nel voler, con un’istanza di misure cautelari urgenti, allontanare il commissariamento del Comune – scrive l’eurodeputata di Forza Italia e del Gruppo PPE Lucia Vuolo – a detta dell’uscente Sindaco, la sentenza del TAR avrebbe “effetti dissolutori sugli organi eletti”. La sentenza del TAR oggettivamente ha un solo effetto: il ripristino della dignità della città di Agropoli. Intervenga il Prefetto di Salerno con la nomina ad horas di un Commissario prefettizio