Emozionante seguire un musicista che prova la sua musica, ma ancor di più vivere un pittore nella genesi di un dipinto.
Si parte da qualche schizzo, dal vedere un panorama in orari diversi, studiarne la luce e le angolazioni e soprattutto vedere l’Opera che nasce e prede forma. Il risultato finale, cisi si rende coto è già tutto nella mente dell’artista, lui la vede e sa cosa vuole e cerca il modo migliore per ottenere il risultato sperato
Cosi lavora Vicente Hernandez quando a Positano dal terrazzo della casa di Positano dove è ospite e dove lavora per un periodo autunnale dell’anno che cerca la prospettiva e la luce.
È la stessa casa dove negli anni ’50 si intrattenevano pittori attorno alla figura di Edna Lewis in una Positano che affascinava come una sirena artisti provenienti da tutto il mondo.
Lo stesso scorcio che ora interpreta alla luce de suo sguardo Hernadez lo è stato altre volte interpretato e vissuto da artisti con sensibilità diverse e con e culture diverse.
Domani, ore 18:30si inaugura al pubblico, allestita presso laResidenza d’Epoca Chiostro di San Francescoa Napoli via Luca Giordano, 2, proprio la mostra del pittore VICENTE HERNÁNDEZ Opere italiane, promossa dalla galleria Mediterraneo di Positano ed organizzata da Enzo B. Esposito.
Curata da Massimo Bignardi, la mostra propone venticinque dipinti ad olio su tela, realizzati dall’artista cubano in occasione di due soggiorni tra la Costa di Amalfi, quella sorrentina e Napoli, nel settembre del 2019 e a tarda estate del 2022. Tra le opere in mostra i dipinti dedicati a Positano e due recenti tele ove l’artista inquadra scorci celebri di Napoli.
Bignardi scrive nel testo del folder pubblicato per l’occasione da Gutenberg Editore – ci accolse nella sua temporanea dimora: all’interno, su di un improvvisato cavalletto, il paesaggio appena abbozzato della gola del Fornillo che si scorge dalla terrazza, la spiaggia, gli scogli e, sul lato, la torre di Clavel; a fianco la buganvillea, con il viola dei petali appena bruciato del fresco vento di un autunno ancora addolcito dal sole. Sulle pareti altre piccole tele, tratteggiate da segni che riassumono angoli della costa; uno scorcio di Atrani con la chiesa e il campanile della Collegiata della Maddalena, le bianche case di Praiano sparse nel verde dei pendii. Un pittore nel vero senso della parola, aperto a linguaggi attuali; una pittura, la sua, che affonda le radici nella cultura artistica caraibica, nell’amalgama di una figurazione sorretta sia da una sorta di realismo, immergendosi nei territori della fantascienza, facendo spazio al simbolico, mantenendosi, però, in quota con il reale della vita.”.
Biancamaria Sparano