«Voglia di Centro! Voglia di Popolarismo! A parlarne, a discuterne in tanti, ad ogni livello. Convegni e dibattiti animano le discussioni sulla rinascita di un soggetto politico che si ispiri ai principi, ai valori del Popolarismo, che riscopra le sue radici e gli insegnamenti della dottrina sociale della chiesa. L’obiettivo è la creazione di un’area cattolica, popolare e liberale, capace di richiamare alla politica attiva quel mondo che da essa ha preso le distanze, che si allontana sempre di più dalle urne, che non ama gli slogan, lo scontro, la denigrazione, la propaganda inutile e il dilettantismo». Parla così Aniello Salzano, coordinatore dei Popolari e Moderati all’indomani del convegno organizzato da Azione Salerno con l’ambizione di richiamare a raccolta i popolari, i cattolici militanti, i rappresentanti del mondo moderato, i liberali e farli convivere in un’aggregazione di Centro che si ispiri ai valori della solidarietà, dell’europeismo, del dialogo, ma che, soprattutto, sia in grado di selezionare una classe politica all’altezza del difficile compito di governo del Paese. Una sala affollata ha ascoltato con attenzione Mara Carfagna, Elena Bonetti, Ettore Rosato,Giuseppe Castiglione e Antonio D’alessio a fare gli onori di casa con Gigi Casciello. «Un progetto ambizioso in verità, ma non impossibile a realizzare e a concretizzare. E’ necessario, però, che alcuni politici rinuncino ai propri egoismi, non inseguano le leggi del capitalismo selvaggio, si impegnino ad abbandonare il proprio orticello, coinvolgano convintamente il mondo dell’associazionismo e quello cattolico, accettino l’ascolto ed il confronto per restituire dignità alle persone, intendendo la politica come la più alta forma di carità. Del resto è un progetto pensato, testato ed attuato con successo già a Salerno, in occasione delle ultime elezioni amministrative – ha detto Salzano – Perché il tentativo possa, però, tradursi anche a livello nazionale in un’ampia aggregazione, capace di alimentarsi dei valori del Popolarismo, è auspicabile che le diverse sensibilità riescano a conciliarsi e a fondersi, facendo seguire i fatti alle parole. Della qual cosa sono alquanto scettico ! In realtà devo constatare che non tutti sono culturalmente e strutturalmente coerenti con la storia dei Popolari. E’ infatti difficile capire, per esempio e per restare alla stretta attualità, le ragioni dell’appoggio di Azione alla candidatura di Cappato nel collegio di Monza, un rappresentante di un mondo agli antipodi da quello cattolico. Non è di certo semplice conciliare le sensibilità religiose di Elena Bonetti con l’ateismo di Calenda, che, tra l’altro, non ama la Chiesa, né i suoi rappresentanti, così come resta difficile far convivere chi non ha mai letto una pagina di don Sturzo, chi si è nutrito di letture distanti dalla cultura del Popolarismo con chi invece proprio alla visione di don Sturzo ed ai valori del Popolarismo intende richiamarsi per dare un senso ed una prospettiva concreta al proprio agire politico. Dialogo dunque, ma con attenzione. Le idee e i progetti, si sa, camminano sulle gambe delle persone, per cui è assolutamente indispensabile individuare quelle giuste, altrimenti stavolta l’insuccesso delle iniziative sarà definitivo».
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