No con Pagani, siamo nati qui. La protesta di S. Egidio - Le Cronache
Attualità

No con Pagani, siamo nati qui. La protesta di S. Egidio

No con Pagani, siamo nati qui. La protesta di S. Egidio

Di Marco Visconti
Ieri, in tarda mattinata, sotto il sole cocente si è tenuto il sit-in nei pressi di Piazza Eduardo de Ruggiero, luogo simbolo perché rientra nello spazio dove inizia l’ex area contestata tra Pagani e Sant’Egidio del Monte Albino. Gli intervenuti dicono di no di cedere la zona contestata al Comune di Pagani, perché legati alle radici, all’identità di Sant’Egidio del Monte Albino. Tra la platea non ci sono stati molti giovani, alcuni dei quali sono stati timidi per un’intervista. Inoltre alcuni partecipanti non risiedono a Sant’Egidio del Monte Albino e hanno preso parte al sit-in per curiosità. Dei sangiliani di mezza età si sono prestati per un’intervista manifestando i loro pensieri radicati sostanzialmente a una forte identità per Sant’Egidio del Monte Albino. In questo luogo, interessato soprattutto da precise fasce di età, ci sono uomini legati a una terra che per loro ha il nome di Sant’Egidio del Monte Albino. Non sentono propria l’identità paganese e non hanno un grande spirito di farne parte. Al sit-in ci sono stati diversi interventi, tra cui quello di Olimpia Vitale, presidentessa del neo comitato Restiamo a Sant’Egidio del Monte Albino, del sindaco del Comune di Sant’Egidio del Monte Albino Antonio La Mura, dell’avvocato e consigliere di minoranza Roberto Marrazzo, del consigliere regionale Nunzio Carpentieri e dell’onorevole Luigi Nocera. «Questa iniziativa è pacifica e civile ma, allo stesso tempo, determinata e ferma» spiega Vitale. Continua, «questa è una giornata importante perché segna un inizio di un percorso di mobilitazioni, di cui il sit-in e l’assemblea pubblica di stamattina sono solo il primo passo. Le mobilitazioni continueranno nei prossimi giorni e settimane perché siamo intenzionate a non consentire che si consumi nel silenzio un passaggio così drammatico nella storia di questa città e comunità». Segue, « voglio dirlo con forza a noi e anche a quelli che vivono nella zona contestata: siamo di Sant’Egidio! Questa è la nostra città! la storia di questa terra non si deve cancellare!». Sottolinea il sindaco La Mura, «il sindaco del Comune di Pagani Raffaele Maria De Prisco ha detto in un’ intervista che nei prossimi giorni verrà nelle vostre case della zona contestata a fare operazione di verità. Se permettete l’operazione verità la possiamo fare noi, la mia amministrazione, e l’ex sindaco Nunzio Carpentieri, non la può fare certamente lui». Sostiene La Mura, «noi la documentazione che certifica l’errore dell’accatastamento ce l’abbiamo, però gli illustri amministrativisti hanno fatto capire che c’è un problema di procedura, i documenti andavano presentati al momento della presentazione del ricorso». Procede La Mura, «noi siamo a un buon punto per presentare una proposta di legge e la commissione, che recepisce la proposta, entro 8 giorni dovrà richiedere un deliberato dei 2 consigli comunali: Sant’Egidio e Pagani, in più dovrà avere una relazione dalla provincia di competenza, poi ci sarà un altro documento per evidenziare la storia degli ultimi 220 anni che caratterizza l’operato di Sant’Egidio del Monte Albino, quindi ci saranno motivi fortissimi per mettere all’attenzione il consiglio regionale. Questo poi dovrà indire il referendum, la costituzione italiana parla che devono essere invitati a dire la loro le popolazioni interessante, mentre in alcuni casi si confonde le popolazioni interessate con le popolazioni di entrambi comuni. La stragrande maggioranza delle sentenze indica che devono partecipare al referendum i cittadini che appartengono alla zona contesta». Parla il consigliere di minoranza avvocato Marrazzo, «noi abbiamo sposato da subito la battaglia, abbiamo detto fin da subito che avremmo condiviso con l’amministrazione e i cittadini una battagli di opporci per un deliberato corretto formalmente, però ha delle incidenze notevolissime sulla storia e sulla vita dei cittadini. Traggo delle conclusioni, contro quella sentenza del consiglio di Stato non c’è nulla da fare giuridicamente. La strada da seguire è quello di cercare a livello regionale, con una legge regionale, di modificare la circoscrizione territoriale, quindi di far tornare nella giurisdizione del Comune di Sant’Egidio il territorio della zona contestata. L’eventuale proposta di legge non sospende l’esecutività della sentenza che andrà avanti nei modi che ognuno di noi cercherà di ritardare. La mobilitazione è positiva per dimostrare il forte senso di questa comunità, serve una campagna giornalistica e televisiva per far comprendere le conseguenze paradossali di questa comunità. Inoltre è importante la fase di transizione, dobbiamo tutelare i cittadini, nel campo tributario, finanziario, urbanistico, di impatto pratico sulla vita dei cittadini. I risvolti negativi sui cittadini devono essere minimizzati». Continua il consigliere regionale Nunzio Carpentieri, «il passaggio può avvenire in una sola maniera, dobbiamo tutelare gli imprenditori, le famiglie, chi frequenta la scuola di questa comunità. Non è possibile che il sindaco Raffaele Maria De Prisco spinga il piede sull’acceleratore. Sollecito i 2 sindaci dei due Comuni di andare in prefettura e incontrare il nuovo prefetto, sua eccellenza deve ascoltare le enormi difficoltà che un passaggio fatto in fretta possano comportare. Ciò che è successo a Sant’Egidio è una disgrazia, perché noi, io e La Mura, abbiamo fatto tantissimo per questa comunità, l’abbiamo cresciuta come un bambino, ricordo che quando ci insediammo il primo giorno uscimmo dall’aula consiliare e la prima delibera prevedeva di redigere il piano industriale. Lo abbiamo fatto noi perciò sono arrabbiato, è una disgrazia perché Sant’Egidio non avrebbe più motivo di esistere. La sentenza va rispettata, ma con delle condizioni». Al sit-in è stato invitato anche il sindaco del Comune di Pagani Raffaele Maria De Prisco, ma non ha partecipato motivando nel seguente modo: «Trovo la scelta della manifestazione legittima dal punto di vista mediatico, ma inefficace dal punto di vista sostanziale per addivenire a un dialogo costruttivo e concreto, soprattutto se il fine è quello di non mettere in esecuzione una sentenza. Ho incontrato l’onorevole Carpentieri e sentito il sindaco La Mura, con i quali sostanzialmente si è convenuto di attendere un nuovo incontro in Prefettura con sua eccellenza il nuovo prefetto di Salerno, che si insedierà nei prossimi giorni, ed evidentemente, con il suo parere scritto o come riterrà più opportuno, stabilire le modalità del passaggio di giurisdizione da un Comune all’altro di tutti gli aspetti, con le relative tematiche che ne susseguono. Percorso che di fatto ho suggerito ormai da un mese, e che è già iniziato negli enti. Accetterei dal comitato un invito per parlare di cose concrete per i nostri concittadini, ad esempio concessioni, servizi, tributi, Puc e i relativi atti che il Comune di Pagani potrebbe, dovrebbe, e vorrebbe fare, per tutelare gli interessi legittimi di ognuno degli interessati».