Residuati bellici pericolosi ieri, oggi e domani.Dopo tanti anni ancora morti e danni per ordigni dispersi nella seconda guerra mondiale. A ottanta anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, purtroppo continuano a verificarsi tragedie legate agli ordigni ancora presenti nel nostro paese. Nei giorni scorsi a Vivaro (Pordenone) un bambino di dieci anni, Gabriele Casaratto, è morto proprio per un’esplosione avvenuta nel garage della sua abitazione di un residuato bellico, ordigno portato a casa dal nonno rimasto anche lui gravemente ferito nello scoppio. Questa eredità pesante fu lasciata anche nel salernitano dopo lo sbarco. Trascorsi i giorni dei combattimenti furono tante le conseguenze per i civili derivanti all’uso incauto di residuati militari che spesso coinvolsero anche minori salernitani. Basta ricordare quanto accadde a due bimbi in via Santa Margherita a Pastena nelle settimane successive allo sbarco. Nella primavera del 1943 i militari tedeschi avevano creato una postazione fortificata nei pressi del sottopasso ferroviario, una postazione rapidamente abbandonata, per attestarsi sulle colline circostanti, il giorno dello sbarco. Tempo dopo quando i pastenesi avevano ripreso le solite attività li avvenne un incidente che avrebbe tragicamente segnato la vita della numerosa famiglia Monetta. Fu proprio lì, nelle adiacenze dell’area, dove i Tedeschi si erano posti, che andarono a giocar tre bambini Monetta, figli di agricoltori. Come ricordava spesso Clelia Monetta il fratello Aldo aveva trovato un aggeggio di ferro, incuriosito l’aveva raccolto e lo rigirava tra le mani. Quando improvvisamente quello strano giocattolo esplose: era una bomba a mano. A causa della deflagrazione Aldo si ferì gravemente, mentre i fratellini, Abele e Lidia morirono. Ordigno perso o dimenticato in luogo dai tedeschi almeno tale fu la convinzione dei civili del tempo. Non fu un caso unico perché nell’immediato secondo dopoguerra in tutto il paese non furono pochi gli episodi tragici che videro coinvolti bambini. Ragazzini inermi e inconsapevoli che maneggiando ordigni inesplosi restavano gravemente feriti o persino uccisi. Tali fatti per anni furono una vera piaga sociale. Fu persino emanata una legge, la n. 1784 del 26 ottobre 1952 (“Norme per salvare i ragazzi d’Italia dalla deflagrazione di ordigni di guerra”), dove era fatto obbligo al Ministero della pubblica istruzione di curare la propaganda per la prevenzione di questi danni, disponendo corsi periodici a cura degli insegnanti delle scuole primarie e secondarie inferiori, per spiegare agli alunni il pericolo mortale al quale andavano incontro nel maneggiare gli ordini rinvenuti. Inoltre chi ritrovava esplosivi di ogni specie, e non ne dava immediata comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza, era passibile di pene molto severe, compresa la reclusione fino a sei mesi. Per anni i sussidiari dei bambini portarono richiami, avvertimenti e disposizioni. Oggi anche se sono trascorsi tanti anni l’episodio di Vivaro insegna a non abbassare mai la guardia sulla prevenzione. Del resto il territorio salernitano fu particolarmente interessato a bombardamenti massicci tanto che la storia si fa tragicamente cronaca, perché continua ancora oggi gli interventi degli artificieri per il disinnesco di residuati esplosivi che coinvolgono l’intero territorio nazionale. Gli specialisti del Genio Civile e di altre forze militari fanno annualmente circa tremila operazioni per disattivare e rimuovere bombe d’aereo anche di grandi dimensioni, ma anche d’innumerevoli piccoli ordigni, come bombe a mano, granate di artiglieria e materiale dal potenziale esplosivo inferiore ma non meno letale. Ancora oggi i ritrovamenti sono frequenti come quello avvenuto nei giorni scorsi a Battipaglia. Un fatto che domenica prossima darà disagi a chi dovrà utilizzare il treno. Infatti, alcuni collegamenti ferroviari per la Calabria saranno interessati dall’operazione di rimozione di un ordigno bellico risalente alla II Guerra Mondiale ritrovato nel Comune di Battipaglia nei pressi della sede ferroviaria. L’ordigno, una bomba d’aereo modello GP di fabbricazione inglese da 124 kg dei quali 30 kg di esplosivo, è stato rinvenuto in buone condizioni di conservazione durante i lavori di scavo in un’azienda privata. Le caratteristiche della bomba hanno imposto che l’intervento fosse svolto sul luogo del ritrovamento perché un congegno anti rimozione ne impediva il trasporto per le operazioni di brillamento altrove. Pertanto, l’Esercito ha dovuto adottare una serie di misure di sicurezza necessarie a garantire l’incolumità della popolazione locale. L’operazione comporterà, come disposto dalla Prefettura di Salerno, l’interruzione dalle ore 8.20 alle 19, della circolazione ferroviaria nella tratta tra Pontecagnano e Battipaglia. Una situazione molto simile a quanto avvenne nel settembre 2019 quando per permettere agli artificieri dell’Esercito, di neutralizzare in sicurezza un ordigno bellico, ritrovato nel comune di Battipaglia, dovettero essere evacuate ben 36000 persone. Insomma dopo tanti anni l’emergenza del nostro Paese, non è ancora conclusa.
Giuseppe MdL Nappo
Gruppo Scuola Maestri del Lavoro
del Consolato provinciale di Salerno