di Erika Noschese
In campo per dare un aiuto concreto alle donne vittima di violenza. La vera rivoluzione parte oggi dal Ppe, il gruppo del Parlamento Europeo che vanta oggi, in qualità di esponenti di spicco, l’europarlamentare salernitana Lucia Vuolo. Ieri mattina, presso la sede locale di Forza Italia, si è tenuto l’incontro “Il codice Rosa: tra luci ed ombre” promosso proprio dall’europarlamentare del Ppe/Forza Italia Lucia Vuolo con il professor Kiril Basile e l’avvocato penalista Silverio Sica. «Come donna e come istituzione sono da sempre vicino alle donne, a ciò che accade nel mondo femminile e non è una bella cosa non poter dare il supporto necessario a que.
ste donne che subiscono violenza – ha dichiarato l’europarlamentare Vuolo – Molte professioniste, come ho avuto modo di vedere alla questura di Napoli, ci sono dirigenti che accolgono le vittime e i loro bimbi che spesso subiscono traumi». Di fatti, proprio presso la Questura di Napoli vi è una sala della Questura “Una casa per te”, un luogo di accoglienza per le donne vittima di violenza e aiutarle per poter avere quel calore necessario per arrivare alla verità. «Queste donne, queste mamme, devono avere la forza sia di testa che di cuore, per un approccio verso la verità. Non ci sono psicologi, medici, risorse umane ed è necessario che lo Stato sia vicino a queste persone, in maniera concreta – ha aggiunto l’esponente del Ppe/Forza Italia – La sicurezza deve essere a 360 gradi, fornendo le risorse e i luoghi giusti. Spero che il governo faccia meno chiacchiere e più fatti». Prima dell’incontro un minuto di silenzio per le donne vittima di violenza e in particolar modo per Maria Rosa, la giovane mamma di Battipaglia uccisa pochi giorni fa dal marito per un raptus di gelosia. «Ho colto con piacere l’inizativa e l’invito di una forza politica importante perchè importante è il problema che si affronta, come dimostrano gli ultimi eventi che si sono verificati anche qui nella nostra provincia», ha dichiarato l’avvocato penalista Silverio Sica. «Il Codice rosa è una ipotesi di difesa anticipata, un monitoraggio del territorio, di preparazione all’ascolto, un’attenzione massima alle vittime di violenza di genere – ha poi aggiunto il penalista salernitano – Questo perchè si è constatato che solo ascrivere le norme non ha senso, la donna resta vittima, indifesa per un periodo di tempo che purtoppo molto spesso porta a tragici eventi». Prezioso anche il contributo del professor Basile: «Bisogna difendere il dono della vita e la persona in quanto custode di questo grande dono. Purtroppo tante le norme che si sono avvicendate nel corso del tempo ma ancora sono insufficienti per la tutela della persona – ha detto il docente – Le ultime settimane raccontano di tanti femminicidi o tentativi, nella migliore delle ipotesi – e con il codice rosa chiediamo la procedibilità diretta, d’ufficio, un accertamento medico legale per mettere nero su bianco quello che un medico sta vedendo, senza prove inquinate, pilastro fondante del processo per evitare assoluzioni o archiviazioni». Con il Codice rosa si è dunque al punto di partenza di questa corsa contro il tempo per salvare le donne e «l’Europa ci ha dato già una mano, deve iniziare questo percorso di tutela della dignità della vita, portare i propri valori e Lucia Vuolo è la persona giusta, simbolo di giustizia, come donna simbolo dell’istituzione europea e possiamo sperare di arrivare presto all’obiettivo non solo per le donne ma anche per gli uomini vittima di violenza». Il codice rosa, in sostanza, prevede che all’arrivo del sostituto procuratore si raccolga la querela che spesso per timore non viene fatta».