Di Olga Chieffi
“Passo leggiero, mi raccomando – ha esclamato il tamburino, Maestro Rosario Barbarulo, patron dello Storico Gran Concerto Bandistico “Città di Salerno” dopo l’assestamento in piazza Amendola – la processione è lunga! Buon San Matteo a tutti!” Una pagina di cultura che da anni divulga, promuove e schizza l’essenza musicale di questa città, l’abituale “bandone”, ovvero la formazione “sfoggiata” dallo Storico Gran Concerto Bandistico “Città di Salerno”, dell’AISDA, 48 elementi, con maestri che tengono a partecipare a quella processione che frequentano sin da ragazzini, Cioffi, Barone, l’elegantissimo trombone Cosimo Panico, con ragazzini che si accingono per la prima stagione a questa fatica d’amore. La festa di San Matteo è legata alla musica, in particolare alla banda. In questo giorno, si tenta disperatamente di onorare le tradizioni, di “guardare” ad una festa che non esiste più, ma che forse ancora nella musica possiamo ritrovare.
Ricordiamo le processioni di quei mitici festeggiamenti patronali del secolo scorso, ospitanti un’unica banda, una formazione d’ eccezione, quella dell’Orfanotrofio Umberto I, il Serraglio, che schierava tra le sue file insegnanti e i migliori allievi della prestigiosa Scuola di Musica. Per la banda del “Serraglio” era un onore sfilare e si preparava scrupolosamente nella celebre “villetta”, per studiare il passo, dare lo “spolvero” a particolari marce Per San Matteo quest’anno due le formazioni, lo storico gran concerto bandistico Città di Salerno e la banda di Pellezzano portata dal Maestro Giuseppe Genovese. Nell’assestamento un bacio tra i due corni che militano nelle due diverse bande, Marianna e Lorenzo, uniti dallo strumento e dall’amore per la musica, marciando verso il futuro.. Ad aprire la processione il Concerto Bandistico Città di Pellezzano, agli ordini di Giuseppe Genovese, per i Martiri Salernitani, addobbati con grande sobrietà Per eseguire le più importanti marce sinfoniche, bisogna poter contare su tutti gli strumenti e su almeno quattro bassi di valore ed è abitudine che la Banda “Città di Salerno” trovi l’amalgama e il “passo” prima in piazza Amendola, poi per gli slarghi del Centro Storico, disegnando un breve percorso esclusivo, e schierarsi in Piazza Alfano I per eseguire un assaggio del repertorio marciabile in attesa dell’ uscita della processione. Così farà anche lo Storico “Gran Concerto bandistico “Città di Salerno”, che farà ascoltare le gemme del repertorio classico. Marce Classiche Stesicoriana di Miraglia, Florentiner march di Fuck, A Tubo di Abbate, Ciao di Mario Ciervo e anche Radetsky March per far girare San Giuseppe con il Vichingo ad innalzarla, sino a La Ritirata richiesta per Palazzo Meglio….Il Maestro Genovese ha risposto con Giocondità la marcia d’ordinanza della Polizia di Stato, Caggiano, Super, Primi Passi, Parata d’Eroi, marcia dell’Esercito Italiano. Finale con sintesi di fuochi pirotecnici dal molo Masuccio Salernitano, in una notte adattissima per sparare, che ha illuminato il golfo lunato con nuovi giochi di luce e buon ritmo tra giardinetti alti e bassi, fino ai tre colpi oscuri che non ha segnato affatto la fine di una festa continuata in un mare di folla.