Il dottor Accetta: «Il sistema di emergenza 118 dell’Asl Salerno è allo sbaraglio, è una farsa» - Le Cronache
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Il dottor Accetta: «Il sistema di emergenza 118 dell’Asl Salerno è allo sbaraglio, è una farsa»

Il dottor Accetta: «Il sistema di emergenza 118 dell’Asl Salerno è allo sbaraglio, è una farsa»

di Erika Noschese
“Ormai il sistema di emergenza 118 Asl Salerno è allo sbaraglio il 118, è una commedia, una maschera: si piazza l’ambulanza sulla postazione a prescindere dal personale che l’equipaggia e dal servizio che eroga per assicurare l’assistenza di eventi critici alla popolazione”. La denuncia arriva dal dottor Carmelo Accetta, rappresentante territoriale Uil Medici Asl Salerno evidenziando la mancanza assoluta di progettazione, «la confusione che regna nel sistema per l’incapacità di riorganizzazione è sotto gli occhi di tutti, la popolazione rassegnata affolla anche per un punto di sutura o per un semplice” prurito” il Pronto Soccorso di riferimento creando congestione, stanchezza negli operatori e ritardo nell’assistenza per i codici di media e alta criticità. Avventatamente e sconsideratamente, il responsabile dell’Uo inserisce auto mediche senza criterio, nei vari distretti sanitari, facendo di tutt’erba un fascio, senza alcuna logica territoriale, prevedendo una localizzazione pro tempore 15 giorni in un territorio e 15 giorni dal lato opposto dello stesso, aumentando sempre di più il disagio al cittadino. dimenticando che l’organizzazione deve essere necessariamente programmata in rapporto alla geografia del territorio con lo scopo di garantire interventi in tempi utili all’assistenza – ha aggiunto il dottor Accetta – La presenza delle auto mediche immesse senza alcuna logica nel sistema non hanno senso assistenziale, ma, esclusivamente di improprio ed inutile dispendio di danaro”. Per il rappresentante territoriale della Uil Medici, per un tentativo di programmazione seria si deve avere il coraggio di mettere mano necessariamente a: cot 118, ricognizione del personale medico, ricognizione del personale infermieristico, formazione e ridistribuzione sulle postazioni, formazione del personale all’emergenza, inserimento di abz territoriali con autista e soccorritore, Ppi, riorganizzazione sensata in rapporto al territorio e non alla pseudo potenza politica. «Il pugno in faccia all’assistenza in emergenza è ancora più evidente da parte della politica, cieca e sorda all’inaccettabile e carente organizzazione del sistema, incurante della spesa ingiustificata di danaro pubblico”. Proprio nei giorni scorsill’Asl è giunta una pec circa l’implementazione della procedura comparativa delibera 1433 del 15.12.2022, il direttore Uoc Cot 118 richiedeva con urgenza all’Uoc competente integrazione del personale 118 “… si è palesata la gravissima carenza di personale aziendale…ritenendo necessario procedere ad accordi con gli aggiudicatari a fornire ,in emergenza ,personale ad integrazioni delle gravi carenze…al fine di evitare gravissimi disservizi forieri della completa paralisi del sistema 118”. Da qui le proposte di una ricognizione del personale medico ed infermieristico disponibile; riorganizzazione e riallocazione delle postazioni di emergenza secondo geomorfologia territoriale, densità della popolazione residente e flussi di attività registrati negli anni; previsione di Ppi che assicurassero l’assistenza all’utenza distante dal P.O. con decongestionamento dei P.S.; una razionalizzazione degli operatori della COT 118 anche per eventuali atti medici delegati che supportino le postazioni infermieristiche; la previsione di auto mediche secondo criteri di logistica che garantissero l’intervento del medico nei tempi previsti (8-20 minuti); previsione di ambulanze territoriali con autista – soccorritore e soccorritore per il soccorso vitale di base; formazione del personale infermieristico ed addestramento all’uso di cardiopad, DAE,atti medici delegati per assicurare il soccorso extraterritoriale in emergenza; eliminare, come da delibera 49 del 2020, personale pensionato e strutturato non addestrato all’emergenza e provenienti persino dalle Rsa; rivedere l’impropria divisione a lotti delle postazioni al fine di evitare il governo di somme importanti,di circa €900.000,00(novecentomilaeuro) o oltre alle Associazioni di Volontariato, organizzazioni, sulla carta non profit. Un sistema assistenziale di facciata senza contenuto, che ha tenuto conto non delle effettive esigenze del territorio e della domanda assistenziale, bensì del peso dell’appartenenza di uno o dell’altro
rappresentante di turno nel contesto temporale. Nel lotto 15 ad esempio insistono, 5 Postazioni (attualmente 6) di cui: due medicalizzate (Padula e Teggiano )con oltre il 50% dei turni senza medico; una postazione rianimativa per assicurare il tempestivo intervento sulle alte criticità, localizzata ancora presso il comune di Sant’Arsenio, comune assolutamente decentrato rispetto alla geografia territoriale con densità di popolazione relativa rispetto ad altri comuni più centrali e popolosi del territorio distrettuale; una postazione infermieristica a Sala Consilina con infermieri esternalizzati(pensionati e strutturati provenienti da reparti ospedalieri non di emergenza, in barba alla del.49); una postazione infermieristica a Sanza sempre con infermieri esternalizzati; una postazione infermieristica, pare, pro-tempore a Caggiano con infermieri esternalizzati(pensionati e di reparti ospedalieri); un P.S. presso il P.O. L. Curto di Polla sotto stress per la congestione(risultano anche 100 accessi quotidiani) che si registra a causa della mancata assistenza per la pessima organizzazione territoriale . Da qui la richiesta di un intervento da parte della politica e della direzione strategica, pare, assenziente al criticabile status quo. La Uil Fpl, dunque chiede di riesaminare la proposta dell’UOC di emergenza dell’auto medica.