Presentata ieri mattina la IV edizione della rassegna ideata da Imma Battista che si terrà presso gli spazi del Museo Diocesano dal 15 settembre al 20 ottobre. Sei temi sviscerati da mostre, musica, conversazioni e libri in sei venerdì organizzati dal Conservatorio di Musica G.Martucci
Di Olga Chieffi
L’opera d’arte trova oggi la sua essenza nel parlare del mondo, mettendolo anche in discussione. Per fare questo l’arte deve essere assolutamente autonoma al fine di non essere confusa con il mondo al quale è intenzionata opporsi. Solo così, solo attraverso l’autonomia, sulle tracce dell’estetica adorniana, l’opera d’arte riuscirà, in modo autentico, a comunicarci il mondo. Così è intesa la rassegna “L’arte per la Giustizia”, la cui IV edizione è stata presentata ieri mattina nel salone del Gonfalone di Palazzo di Città. Imma Battista, ideatrice del format, realizzato a “quattro mani” con Tiziana Silvestri ha definito la musica un linguaggio “senza mediazioni” diretto, per questo puro, e il più adatto, oggi, che viviamo tempi veramente bui, in cui dopo l’assassinio del giovanissimo cornista Giovanni Cutolo, da un sedicenne, un minorenne col “ferro” in tasca, anche il mondo della musica ha vacillato, per una riflessione sul potere delle arti per riuscire a cambiare la società. Il Conservatorio di Musica Statale “G.Martucci”, ieri è stato rappresentato da un commosso e determinato direttore quale si è rivelato Fulvio Maffia, il quale ha affermato che ogni qualvolta verrà elevata una nota dagli allievi e dai maestri del nostro conservatorio, si comanderà un minuto di silenzio per ricordare l’omicidio di Giovanni Cutolo, l’assassinio di un sogno. Un minuto di silenzio per cercare una strada, “Eppure io credo che se ci fosse un po’ di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio, forse qualcosa potremmo capire.” Così si conclude “La voce della luna” di Federico Fellini, con l’invito sotteso a non farsi stordire dal continuo bombardamento di risposte che il potere ci impone attraverso la moda e le convenzioni sociali, le sue “menzogne”, i suoi “inganni”. È tempo di ricostruire, tempo di rimettere in forma le idee, tempo di desiderare, di sognare, di guardare “oltre”. Si rivela, così, la domanda radicale. Quali sono gli elementi irriducibili (tanto labili, della medesima “materia dei sogni”, e pur tanto robusti che di essi è fatta la realtà, cioè la “mia” vita, “mia” come esistere e come storicità) se non le esplosioni del pathire, l’irrompere degli eventi che ogni volta, nel loro darsi come “miei”, mi provocano ad essere “io”, a pathire a commovēre, come è accaduto al Direttore Maffia e di lì a “muovere”? In una situazione culturale oggettivamente nichilistica, all’insegna dell’in-differenza, l’uscita di sicurezza è la non-indifferenza, quella vigile “cura” della differenza, che ancora può dirsi con l’antico nome della filosofia e delle arti tutte. Ospite di Ermanno Guerra, delegato alla cultura del comune di Salerno, che ha sempre appoggiato il conservatorio e le sue iniziative, Imma Battista ha presentato le sei giornate del cartellone che prenderà il via il 15 settembre negli spazi del Museo Diocesano. Primo tema “Sono quel che sento”, riflessioni sul Fluid Gender con, alle 18, l’inaugurazione della mostra fotografica “Anima Mundi” L’universale in un singolo di Sara Napolitano e Tommaso Sansanelli con un monologo di Gerarda Mariconda. A seguire alle ore 18,30 conversazione con la Dirigente scolastica del Liceo De Filippis-Galdi Maria Alfano e Antonella Grandinetti, Psicologa dirigente responsabile Centro incoerenza di genere del Dipartimento salute mentale di Salerno. Finale in musica con Arie d’opre a eseguite da Rosita Rendina, Camilla Carol Farias, Giuseppe Manzo, Elena Capasso e Alfonso Pesce con al pianoforte Rosalba Vestini. Il 22 settembre il tema sarà “Identità sottratte”, dissertazioni sul Furto di identità digitale, con una installazione “Identity Fraud” di Afonso Granati, introdotto da Donatella Caramia, a seguire conversazioni con l’Ingegnere informatico Giuseppe Brando e il penalista Cecchino Cacciatore, mentre il protagonista del concerto sarà il flauto con Marco Petraglia solista e il direttore Paolo Totti alla testa dei flauti di Toscanini, in un concerto dal titolo “Plagi d’Autore”. Settembre si chiuderà il 29 con la serata in onore di Giovanni Cutolo dal titolo “Quanto pesa una lacrima?” dedicata al tema dei minori. La mostra stavolta è dei ragazzi del Liceo Artistico Sabatini-Menna, “Giovani visioni”, curata dal Professore Nicola Guarini, coordinata da Ester Andreola e introdotta dal dirigente scolastico dell’istituto, Renata Florimonte. La conversazione, vedrà un dialogo a tre tra Patrizia Imperato, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Salerno, Elisabetta Barone Dirigente scolastico del Liceo Alfano I e il clarinettista Gaetano Russo, fondatore e direttore artistico della Nuova Orchestra Scarlatti. Ribalta poi, per il “Samnium Clarinet Choir” con solistil’appena quattordicenne Salvatore Ruggiero un talento dell’oboe e il clarinettista Damiano D’Angelo della medesima età, con special guest il clarinetto di Gaetano Falzarano. Ottobre verrà inaugurato il 6 con la serata dedicata al tema dell’ Immigrazione “Condividiamo il mondo” con una mostra di Antonio Mariconda, introdotta dalla stessa Imma Battista” “Lo sbarco dei colori”. “Niente morte e naufragi, ma appunto l’arte dell’incontro, nei suoni, nei colori, nei mangiari, nelle religioni, in quel “gioco” che è la vita” ha rivelato l’artista. Alfonso Andria, presidente del Centro Universitario per i beni culturali e Rocco Alfano, procuratore aggiunto della Procura di Salerno, sviscereranno questo tema, per poi cedere il proscenio ai pianisti Giovanna Basile e Davide Cesarano, presentati da Alfonso Todisco. Cum sidera, con-sidera significa “pensare con le stelle”, nutrire lo spirito; che è il tema della mostra di Laura Bruno, la quale verrà inaugurata da una performance del percussionista Gerardo Avossa Sapere, nella giornata del 13 ottobre, che titola “Passaggi e trascendenze” il Fine vita, con in conversazione Corrado Lembo, già procuratore capo della Repubblica di Salerno, l’onorevole Guido Milanese, delegato interministeriale del Ministro dell’Ambiente e Josè Maria Galvan ordinario di Teologia Morale presso la Pontificia Università della Santa Croce. Al pianoforte quindi, introdotti da Alfonso Todisco, siederanno Carmine Ricco e Luigi Merone. La rassegna sarà chiusa il 20 ottobre con riflessioni sul tema della violenza di genere con “Donne che incorrono nei lupi che è anche il titolo della mostra di Liliana Comes, introdotta da Imma Battista. La conversazione sarà tenuta da Giuseppe Borrelli, Procuratore Capo della Repubblica di Salerno, Donatella Caramia neurologa e Teresa Liguori coordinatrice dello sportello antiviolenza Selene. Sigillo alla giornata con lo spettacolo- concerto Donnamore scritto da Liberato Santarpino. Ogni concerto avrà anche un invito alla lettura con un florilegio di interessanti titoli legati al tema, indicati dalla bibliotecaria del Conservatorio Mariella Giordano.