di Erika Noschese
«Cafoneria zero, ogni volta che passeggio per Salerno mi faccio il fegato tanto». A mettere in imbarazzo l’amministrazione comunale di Salerno e la giunta comunale è, neanche a dirlo, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Ieri, intervenuto alla presentazione di Agrifood Future, il presidente De Luca non ha perso l’occasione di bacchettare in pubblico il suo (in)degno successore e rivolgendosi all’assessore al Turismo Alessandro Ferrara non si è risparmiato: «cafoneria zero, ogni volta che passeggio per Salerno mi faccio il fegato tanto – ha detto De Luca – Dobbiamo puntare sulla qualità degli eventi non sulla qualità». Il numero uno di Palazzo Santa Lucia ha contestato i mancati interventi per quanto riguarda la gestione del suolo pubblico: «Impossibile camminare per strada, ci sono i dehors che occupano buona parte della strada – ha detto – Così non va bene, le concessioni erano state date nel periodo della pandemia per consentire al settore di riprendersi ma ora bisogna intervenire e regolamentare. C’è la musica a tutto volume, tavolini che invadono le piazze». Per quanto riguarda Agri Food future De Luca anche in questo caso ha raccomandato i “suoi”: «ci sarà questa cena, bene ma mi raccomando di predisporre servizi di pulizia, non lasciate porcherie perchè già immagino come lasceremo dopo». Intanto, proprio dalla Camera di Commercio il presidente della Regione ha lanciato la sfida: avere nel Mezzogiorno d’Italia un evento permanente che possa durare negli anni che si presenta come Cibus a Parma, il Salone dedicato alle tecnologie per la produzione, il packaging e la logistica dell’industria alimentare. «Vorremmo coltivare l’ambizione di avere nel sud un evento analogo – ha detto ancora – Questo evento presentato da Andrea Prete è lodevole, il primo risultato è avere una crescita culturale in relazione ai temi economici; per decenni l’agricoltura e l’agroalimentare sono stati elementi marginali rispetto allo sviluppo del Paese poi poco alla volta abbiamo cominciato a capire che non c’è una grande economia che non abbia una grande agricoltura». Ovviamente, non è mancata l’attacco al governo nazionale per quanto riguarda soprattutto le zone economiche speciali e sulla burocrazia che spesso rallenta percorsi virtuosi: la burocrazia lenta «è uno degli ostacoli di fondo che ha l’Italia e questi ostacoli stanno crescendo perchè il governo sta facendo cose demenziali, sta centralizzando tutto a Roma. I nostri amici al governo sono convinti che più portano a Roma risorse, potere e più prendono voti ma non hanno capito che così andranno a sbattere contro un muro di cemento armato. Questo sta avvenendo per i fondi di sviluppo e coesione: da un anno sono bloccati venti miliardi destinati al sud – ha detto il presidente della Regione – E adesso stanno preparando un’altra cosa demenziale: vogliono fare un’unica zona economica speciale, parliamo delle Zes, però controllata da Roma. Provate ad immaginare centinaia di industrie che si vogliono installare nell’area meridionale che devono mandare le pratiche a Roma ma avranno modo di rendersi conto di questo errore che andrà a penalizzare soprattutto i cittadini italiani. La burocrazia è un problema da risolvere per lo sviluppo dell’economia e per la creazione di lavoro; se ci vogliono tre anni per avere un parere ambientale l’Italia è morta e stanno facendo di tutto per riportare il Paese indietro di dieci anni».