di Arturo Calabrese
Il primo ottobre si terranno le operazioni di disinnesco della bomba della seconda Guerra mondiale rinvenuta durante dei lavori edili a Battipaglia. Ieri mattina, presso la prefettura di Salerno, c’è stata la seconda riunione tra le varie parti in causa per individuare la data in cui si interverrà sull’ordigno bellico. La decisione è stata presa ascoltando tutti gli attori che opereranno in quella giornata. A gestire la giornata, con le evacuazioni, saranno le forze dell’ordine e la protezione civile comunale guidata dall’esperto Michele Mattia che già nel 2019 ha eccellentemente condotto un’operazione simile. Entrando nello specifico, nei prossimi giorni saranno divulgate tutte le principali indicazioni. Qualcosa però già inizia a trapelare e si parla di elementi molto tecnici: innanzitutto l’evacuazione dell’abitato riguarderà un’area compresa in un raggio di 352 metri con al centro proprio il punto di ritrovamento della bomba e cioè l’ex zuccherificio in via Turco. Il lavoro degli artificieri durerà dalle 8 alle 12 ore e saranno interessati 3500 cittadini battipagliesi. Gli evacuati, ovviamente, potranno recarsi dove ritengono sia opportuno per trascorrere il tempo necessario alle operazioni, ma gli enti allestiranno ugualmente i ricoveri presso l’Istituto Ferrari, tra i più grandi della città. Lì, utile e dilettevole, è funzionante la cucina dell’indirizzo alberghiero nella quale verranno preparati i pasti. A livello tecnico e logistico, sarà bloccata la circolazione dei treni e Rete Ferroviaria Italiana appronterà dei mezzi sostitutivi sulla tratta da Battipaglia verso nord. Nei prossimi giorni sarà approntato e divulgato in modo capillare il piano di evacuazione. Quanto accaduto nel 2019, e cioè le precedenti operazioni di disinnesco che hanno visto il blocco totale di Battipaglia ed anche dell’autostrada, sarà soltanto un ricordo perché la situazione è totalmente diversa. Motivazione di ciò è la diversa tipologia di bomba ritrovata, più piccola rispetto a quella del 2019 e dunque meno pericolosa per gli abitanti battipagliesi. Al momento, le forze dell’ordine, l’esercito, Palazzo di Città e protezione civile sono già a lavoro per studiare nel minimo dettaglio come procedere con le operazioni di evacuazione e di trasporto dei cittadini nei luoghi di ricovero o in ogni caso di allontanamento forzato dalla propria residenza. Importante, anzi fondamentale, sarà anche l’apporto che daranno le forze di polizia nei quartieri evacuati per garantire la sicurezza delle abitazioni lasciate incustodite. “Sappiamo come fare – dice la sindaca Cecilia Francese – lo abbiamo fatto egregiamente già quattro anni fa ed ora dobbiamo soltanto ripetere quelle operazioni, fortunatamente in maniera ridotta. Come allora – argomenta la prima cittadina – sarà un grande lavoro di squadra, una squadra già pienamente rodata. Ognuno farà il proprio dovere e chiuderemo anche quest’altra parentesi della storia di Battipaglia”. Anche Michele Mattia rassicura: “i cittadini non devono avere paura perché, anche grazie alla loro sicura collaborazione, tutto andrà per il meglio”.