di Erika Noschese
«Luci d’Artista va certamente ripensato e reso più attuale e più accattivante, potrebbe rappresentare l’evento in grado di attrarre turisti non solo in città ma nel resto della provincia, anche nei mesi in cui non si viene tradizionalmente a fare il bagno». A parlare così Giuseppe Gagliano, imprenditore turistico della Costiera Amalfitana e già presidente di Federalberghi Salerno che, dunque, ben conosce la kermesse natalizia. Gagliano ha fatto anche il punto della situazione sul turismo in Costiera Amalfitana in questo mese di agosto con presenze in lieve calo.
Gagliano, un bilancio di questo Ferragosto. Da imprenditore turistico qual è lo scenario disegnato?
«Molti hanno parlato di turismo in crisi, soprattutto nel mese di agosto. È fuori di dubbio che i numeri in provincia di Salerno attestano un calo di presenze, ma a mio avviso i numeri vanno analizzati fino in fondo. Il calo di presenze di agosto è secondo me dovuto essenzialmente a due fattori: da un lato gli americani che tradizionalmente viaggiano di meno in questo mese e dall’altro la diminuzione della domanda interna che è dovuta principalmente alla crisi economica che l’Italia sta indubbiamente attraversando. C’è da fare una ulteriore riflessione: spesso sentiamo dire che i servizi turistici in Italia hanno raggiunto livelli eccessivi. L’aumento dei prezzi è dovuto essenzialmente a due motivi: il primo è un banale meccanismo di funzionamento del mercato, ovvero finché c’è l’incontro tra la domanda ed offerta, è logico che l’offerta tende ad aumentare i prezzi perché c’è una domanda che glielo permette, naturalmente. Il secondo motivo è certamente l’aumento vertiginoso dei costi di gestione e voglio ricordare che gli alberghi hanno una struttura dei costi molto sbilanciata verso i costi fissi. Inoltre, se facciamo una considerazione dal punto di vista della domanda quindi dei turisti, dobbiamo dire che l’aumento generale dei prezzi ha determinato l’esaurimento in tanti casi delle riserve per molti italiani e tutto questo, a mio avviso, ci delinea un quadro preciso di ciò che sta accadendo».
La Costiera Amalfitana ha fatto registrare un calo rispetto allo scorso anno?
«Ricollegandomi a quanto dicevo poco prima c’è stata certamente una minore presenza di turisti italiani, ma credo che sul piatto della bilancia bisogna mettere la massiccia presenza di turisti stranieri che hanno pacificamente, e sottolineo pacificamente, invaso la Costiera Amalfitana già dal mese di aprile, nonostante le condizioni meteorologiche non fossero delle migliori e nonostante la pioggia non ci ha dato tregua prima della metà di giugno. Viste le prenotazioni che già ci sono e, ripeto quanto ho già affermato poco fa considerato che gli americani viaggiano di meno ad agosto, siamo fiduciosi che settembre e ottobre possono essere mesi di lavoro assai soddisfacente».
Ad oggi secondo lei la provincia di Salerno può definirsi attrattiva dal punto di vista turistico?
«Io sfido chiunque a trovare nel mondo intero un territorio che in poco meno di 5000 km² possa offrire la bellezza che si trova in provincia di Salerno, un’enorme ed eterogeneo patrimonio. La nostra provincia può contare su alcune delle destinazioni turistiche che da svariati decenni raccolgono il favore dei turisti di tutto il mondo, ci sono patrimonio Unesco, c’è il mare con le due coste che partono a Sud e Nord del capoluogo; c’è cultura, c’è gastronomia, c’è enologia, e c’è lo spettacolo delle zone interne. Insomma tanta, tanta roba. E guardando le barche che ci sono qui di fronte a noi tra Praiano e Positano e i proprietari delle barche perché un giorno abbiamo Elon Musk, un giorno abbiamo Denzel Washington, un giorno abbiamo Jeff Bezos, un giorno abbiamo Bill Gates direi che loro sono degli ottimi testimonial per descrivere quanto è attrattiva la nostra zona».
Costiera Amalfitana, situazione complessa dal punto di vista del trasporto pubblico. Quali soluzioni?
«Il problema del trasporto pubblico è sicuramente connesso al problema della strada. È un problema strutturale, naturalmente, se pensiamo che nella scorsa settimana per due giorni ci sono stati incendi che hanno spezzato in due la costiera, è logico che è stato un Patatrac, non si è capito nulla. Ci sono stati da gestire turisti che magari dovevano partire per andare a prendere un aereo o perché avevano fissato delle escursioni e le loro attività erano dall’altra parte della Costiera. C’erano magari tanti operatori, tanti lavoratori che si sono trovati bloccati e quindi naturalmente c’è stato un afflusso enorme alle Vie del Mare, quindi con caos, affollamenti difficili da gestire e quando invece abbiamo il problema opposto, quindi con magari il mare agitato come è stato una decina di giorni fa e quindi le vie del mare bloccate, è logico che tutti i turisti, i lavoratori e tutti coloro che si servono del trasporto pubblico si riversano su terra. Ovviamente tutto questo è da ricondurre oltre al cattivo funzionamento sicuramente ad una gestione non proprio efficiente del trasporto pubblico, ma più in generale io lo ricondurrei al fatto che in una bottiglia da un litro vogliamo farci entrare due se non tre litri d’acqua e questo secondo me è il problema principale».
Per il momento le Vie del Mare si stanno rivelando un fallimento, un’occasione mancata per accogliere i turisti…
«Per quanto riguarda le Vie del Mare, anni fa partecipai ad una riunione tra Istituzioni ed operatori turistici dove si parlava, come accade spesso, proprio di incrementare non soltanto le corse ma anche le fermate dei traghetti per poter così servire meglio ciascun comune della Costiera. Poi, ricordo che alcuni operatori realizzarono che in cambio avrebbero dovuto rinunciare al guadagno di qualche lettino e di qualche ombrellone per poter consentire di trovare lo spazio dove far sbarcare e passare i passeggeri di questi traghetti. È inutile dire che immediatamente cominciarono le opposizioni e da allora non si è fatto più nulla. I traghetti ci sono, ne servirebbero sicuramente di più, dovrebbero coprire una fascia oraria più estesa e per essere davvero al servizio dei turisti e al servizio dei pendolari che si servono delle vie del mare, dovrebbero sicuramente fermare in ogni comune. Purtroppo bisognerebbe capire che il bene comune viene prima del proprio interesse personale e in mancanza di questo atteggiamento vedo difficile trovare soluzioni che siano adeguate alla fama di cui godono i nostri territori».
Le strade della Costiera Amalfitana non sono nuove ad incidenti mortali. Ad oggi nulla ancora è stato fatto…
«Per quanto riguarda le strade, servirebbe una bacchetta magica per risolvere i problemi della viabilità in Costiera. Scherzi a parte, ricordo che le chiacchiere che si fanno sono le stesse che sentivo quando avevo 6, 7 anni e mia madre portava me e mio fratello a scuola a Salerno e le solite cose tra il tunnel piuttosto che la la tangenziale nella roccia, piuttosto che questo piuttosto che quell’altro, purtroppo non si è fatto quasi mai nulla di concreto e non credo che la risposta a tutto questo possano essere le le targhe alterne. Credo che la la strada Costiera rappresenta un pò la croce e la delizia del nostro territorio: se da un lato scoraggia la presenza di malviventi e di cattive azioni, perché ovviamente le vie di fuga sono limitate e facilmente controllabili, dall’altro è ovvio che l’unica strada, la strada principale che collega i paesi della Costiera è troppo affollata di di veicoli. Inoltre vedo spesso molti dei conducenti che si lasciano distrarre dalla bellezza che li circonda e invece di fare attenzione alla strada, pensano bene di fotografare tutto il creato. Molti altri invece continuano a pensare di essere alla guida in un autonomo. La statale Amalfitana è una strada sicuramente suggestiva, spesso la vediamo nelle pubblicità, in televisione ma va percorsa con grande attenzione, senso di responsabilità e soprattutto con grande prudenza. Anche qui, oltre a ciò che potranno fare gli enti preposti con le eventuali installazioni di semafori, dissuasori di velocità, eccetera, credo che parte della soluzione risieda nel senso civico di ciascuno di noi perché bisogna avere rispetto della propria vita e di quella del del prossimo. Io penso a ciò che è accaduto negli scorsi mesi a Salerno, dove purtroppo ci sono stati diversi incidenti, alcuni di questi anche mortali. E nonostante tutte le iniziative messe in campo dall’amministrazione comunale, gli incidenti continuano ad esserci. La responsabilità è da ritrovare anche alla presenza in alcuni tratti della strada di alberi di grandi dimensioni che limitano la visibilità e spesso causano scontri; la segnaletica che è da rifare e vi è la presenza di muretti fragili e di altezza non adeguata a garantire la sicurezza di pedoni e conducenti di auto e moto».
Stando a dati passati, oggi si può parlare di un turismo invernale per la città di Salerno e per la sua provincia?
«Io immagino che gran parte dei cittadini del Nord Europa e di altri continenti possano trovare in provincia di Salerno delle condizioni climatiche nettamente più favorevoli rispetto a quelle domestiche, considerato che è piacevole godersi la bellezza della costiera amalfitana, del Cilento, delle rovine di Paestum anche nei mesi invernali. Oltre alla facilità di raggiungere mete che sono appena fuori dalla nostra provincia come Napoli, Pompei, anche Capri direi proprio che si potrebbe vivere di turismo almeno per 10 mesi l’anno. A tutto questo aggiungo, che Luci d’Artista, che va certamente ripensato e reso più attuale e più accattivante, potrebbe rappresentare l’evento in grado di attrarre turisti non solo in città ma nel resto della provincia, anche nei mesi in cui non si viene tradizionalmente a fare il bagno, per cui la mia risposta è sicuramente sì».