Nocera Inferiore. Ancora un nulla di fatto. Si profila una nuova battaglia a colpi di ricorsi. Bocciata in consiglio comunale a Nocera Inferiore la proposta di delibera che prevede la riqualificazione della casa di cura di Villa dei fiori, in ottemperanza a quanto stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato. Il complesso riabilitativo, che si trova in località Poggio San Pantaleone a Nocera Inferiore, è stato oggetto di un importante progetto che prevede l’ampliamento dei suoi spazi, la cui rispondenza al superiore interesse pubblico era stato rimandato dalla conferenza dei servizi del 12 dicembre 2017, al consiglio comunale. Il dibattito dell’assemblea si è svolto intorno alla questione della valutazione da parte dell’assemblea dei votanti della sussistenza o meno di conformità del progetto ad interesse pubblico. Questo quanto sottolineato nel corso degli interventi dei componenti del consiglio comunale. Superiore interesse che la maggioranza dei presenti in consiglio non sembra aver individuato esprimendosi con 18 voti contrari e solo 5 favorevoli. Hanno votato per il progetto i consiglieri Antonio Romano, Antonio Iannello, Rossella Giordano, Giuseppe Odoroso, Pasquale D’Acunzi. I no, invece sono stati quelli di tutta la maggioranza presente a cui si sono aggiunti quelli dei consiglieri di opposizione Tonia Lanzetta e Vincenzo Sellitto. Assenti in consiglio in occasione della votazione i consiglieri Rocco Vecchione della maggioranza, e Giovanni Rosati e Giovanni D’Alessandro dell’opposizione. Per il momento, dunque, il progetto è paralizzato, salvo che da parte di Villa dei fiori non si decida di impugnare la delibera del comune di Nocera Inferiore bocciata. Era stato il Consiglio di Stato a ribaltare la sentenza del Tar sull’ampliamento di Villa dei Fiori dando torto al Comune di Nocera Inferiore. L’ente di piazza Diaz bloccò l’autorizzazione per i lavori della struttura (chiesta nel 2015 per soddisfare i nuovi requisiti migliorativi richiesti dalla Regione) sostenendo che la documentazione fosse insufficiente. Da lì partì un lungo contenzioso per il quale Palazzo Spada nella sentenza di luglio ha scritto che quella documentazione era completa, il progetto era definitivo e non di massima, le richieste con cui il Comune ha bloccato il progetto erano illegittime. Palazzo di Città doveva rivedere la conformità del “progetto a finalità di interesse pubblico” entro 45 giorni. Si è giocato d’anticipo fissando per ieri il consiglio per discutere della vicenda per la quale i consiglieri hanno votato contro. Non resta che impugnare la delibera di consiglio comunale in Tribunale.
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