di Erika Noschese
«È una fake news, i salernitani per pregare al Duomo non devono pagare alcuna tassa». Lo ha dichiarato l’arcivescovo di Salerno Monsignor Andrea Bellandi, intervenuto ieri pomeriggio ad Ascea in occasione dell’inaugurazione della mostra di Velia a proposito del ticket per accedere al Duomo e alla Cripta. Dopo le polemiche di questi giorni e la recente denuncia di una cittadina salernitana che ha vissuto l’esperienza della richiesta di pagare un ticket per gli amici non salernitani, Sua Eccellenza ha provato a chiarire la questione: «I cittadini devono informarsi bene, è una fake news quella che bisogna pagare, come salernitani, per entrare nella Cattedrale o scendere alla Cripta – ha detto monsignor Bellandi – I salernitani hanno accesso libero, noi chiediamo solo, come accade in molte parti del mondo, un contributo economico a chi è turista e che quindi vuole visitare i luoghi da turista. Ripeto, per la gente del luogo l’accesso è assolutamente libero e spero che questo alla fine convinca anche chi sospetta di questa tassa, non c’è per chi è del luogo». L’arcivescovo ha inoltre spiegato che i turisti che desiderano accedere al Duomo esclusivamente per pregare, e dunque non visitando il luogo sacro, non devono pagare alcun contributo in quanto vi è un ingresso appositamente per i fedeli che desiderano rivolgere una preghiera. Quella dell’accesso a pagamento è una novità introdotta nel mese di giugno con l’obiettivo di raccogliere soldi da destinare alla manutenzione e la piena fruizione dei 200 edifici sacri della Diocesi in quanto le sole offerte dei fedeli non sono sufficienti a tenere i luoghi religiosi in perfetto stato. Così, proprio l’arcivescovo Andrea Bellandi ha dato vita a questo nuovo progetto di itinerari tra fede, storia e arte che serviranno a sostenere la manutenzione di Santa Maria de Lama, Sant’Andrea de Lavina, San Giorgio e San Pietro in Vinculis con interventi costanti. Intanto, a poco più di due mesi dalle celebrazioni del Santo Patrono è già partita la macchina organizzativa per San Matteo 2023: «La macchina organizzativa è già al lavoro, sta iniziando ora ad organizzarsi. Già lo scorso anno c’è stato un bel clima di collaborazione tra le istituzioni religiose, civili e i portatori e ci auguriamo che anche quest’anno si registri lo stesso atteggiamento di collaborazione comune», ha detto infine Bellandi. L’auspicio è che si possano sotterrare definitivamente le polemiche degli anni passati con i portatori che hanno fatto il braccio di ferro con la Curia ma già lo scorso anno tutto è andato per il meglio e i risultati sono stati assolutamente soddisfacenti.