Leonardo Falanga: Una patente per il lancio di razzi nello spazio aereo - Le Cronache
Cronaca

Leonardo Falanga: Una patente per il lancio di razzi nello spazio aereo

Leonardo Falanga: Una patente per il lancio di razzi nello spazio aereo

Leonardo Falanga è un giovane talento di Nocera Inferiore, studente di ingegneria meccatronica all’Università Federico II di Napoli, è fondatore della società ELEA, che si occupa di sviluppare progetti di robotica di ultima generazione al servizio della collettività e il suo sogno è creare una partnership con l’Asl per sviluppare dei tatuaggi in grado di leggere i valori sanguigni e non solo nei pazienti a rischio, così da migliorare il servizio della prevenzione, da sempre trascurato in Campania.
Il suo cofondatore, Massimo Tusconi, è uno psichiatra e non a caso c’è molta attenzione all’aspetto psicologico e psichiatrico nei suoi progetti: Leonardo: “Si cerca di aiutare chi è più in difficoltà ed è dubbioso nei confronti delle idee di futuro di molti giovani che cercano i soliti favoritismi per un posto di lavoro di successo, invece di perseverare sulla via dello studio e della passione per una disciplina universitaria”. Poi inizia a raccontare la propria storia.
“Ricordo con commozione la mia esperienza nell’estate del 2016 al MIT di Boston in cui ho lavorato a progetti di automobili a pilotaggio remoto, ultima frontiera della mobilità negli USA, che si spera possano arrivare anche in Italia. Da piccolo vidi una bambina senza un braccio e ne progettai uno robotico e da lì nacque la mia passione per la tecnologia e l’ingegneria, in modo da mettere al servizio della collettività i miei progetti. Pubblicai il video su Facebook nel 2007 e subito divenne virali, e così mi conobbe un pubblico vasto e variegato. Da giovane fui ispirato da un convegno TED X a Pompeii in cui si discuteva di talenti e ricevette anche la proposta di tenere lui un discorso in inglese, ma rifiutai non sentendomi ancora in grado di ispirare i giovani, non avendo, raggiunto una posizione tale nella vita da poter essere un modello per gli altri”.
Leonardo è un ragazzo poliedrico e ha anche diverse patenti, da quella nautica a quella per il pilotaggio di aeromobili e sta anche sperimentando una patente per il lancio di razzi nello spazio aereo: il progetto Sidereus Space Dinamics si occupa di lanciare dei razzi per scopi aerospaziali, ultima frontiera di molti investitori miliardari in tutto il mondo, tra questi il noto Elon Musk.
“Con orgoglio posso affermare – dice Leonardo – di tenere anche lezioni su ZOOM a bambini dai 9 ai 12 anni su sistemi tecnologici e anche di sviluppo di videogiochi: confrontarmi con i giovanissimi è fonte di ispirazione ed orgoglio e sono soddisfatto nell’insegnare alle nuove generazioni il fascino di una materia non ancora del tutto ben conosciuta in zona.Sono un ragazzo comune e ho conosciuto grandi geni come Francesco Filippelli che compone quadri che invecchiano grazie ad una reazione chimica e poi delle ventole raffreddano la pittura e il tutto ritorna come prima”. Leonardo prepara la struttura dei quadri e Francesco, chimico esperto e geniale, ci mette la sua arte, che poi viene messa in mostra a Napoli in esposizioni aperte al pubblico.
Il suo progetto ELEA nasce dal primo computer della storia ELEA 9003, ideato da Olivetti.
“E’il più grande inventore italiano, che purtroppo non ha avuto un vero e proprio seguito nella storia industriale italiana, facendo cogliere le migliori occasioni agli americani. IJob Placement della mia università è in grado di inserire i giovani nel mondo del lavoro e la sua laurea triennale, obiettivo importante da raggiungere nel prossimo futuro, immette subito i giovani laureati nel mondo del lavoro. S investe molto in aerospazio e poco in sanità, punto cruciale per tutti gli italiani e desidero un rapporto diretto con le istituzioni per un proficuo rapporto di lavoro: la sanità non può essere privatizzata diventando un business accessibile a pochi eletti, ma deve essere un servizio per tutta la collettività e grazie alla tecnologia si possono ridurre i tempi di attesa al CUP e prevenire gli interventi di emergenza, migliorare il monitoraggio dei pazienti e curare malattie grazie ad una vera e propria prevenzione capillare che investe le varie fasce d’età della popolazione.
I giovani devono essere mossi dalla passione e per tale motivo mi ritengo attivo in società, conoscendo sempre nuove persone, in cerca di fonti di ispirazione per migliorare così da rendere sempre più efficiente i miei progetti che metto in pratica presso un’azienda salernitana all’avanguardia”.
Filippo Pio Bisaccia