Fu trovato morto in un dirupo dopo una gara del Trial dei Monti Ebolitani: per il decesso del dottore Francesco Gioviale, salernitano di 47 anni, è stato iscritto sul registro degli indagati il professore Eugenio Di Vaia della Federico II di Napoli che secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe rilasciato idoneità agonistica a Gioviale nonostante gli accertamenti diagnostici eseguiti avessero fatto emergere anomalie cardiache soprattutto dopo un elettrocardiogramma con prova da sforzo. È uno dei due filoni che riguardano il decesso del professionista salernitano (pubblico ministero Minerva), l’altro è quello relativo alla responsabilità degli organizzatori per mancanza di condizioni della sicurezza per il tracciato e dei soccorritori sul ritardo (pubblico ministero Saba). Parte civile nel procedimento penale padre e fratello della vittima rappresentati dall’avvocato Marco Martello. Francesco Gioviale fu ritrovato privo di vita lungo un tratto del percorso della gara del Trial deai Monti Ebolitani. L’uomo era uno dei partecipanti alla competizione che sì era svolta ad Eboli e, nel corso delle fasi finali della corsa (all’ultimo chilometro), aveva fatto perdere le proprie tracce percorrendo l’ultimo chilometro. Dopo l’allarme lanciato dagli organizzatori ai carabinieri della locale Compagnia erano subito scattate le ricerche effettuate dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico della Campania. Nella mattinata successiva durante una battuta di ricerca era stato rinvenuto un reperto che aveva indirizzato i soccorritori in una zona impervia sotto alcune pareti, ultimo tratto previsto dalla gara. in cui il regolamento della gara raccomandava prudenza, cioè di non correre. Il corpo dell’atleta era stato rinvenuto un centinaio di metri più giù, lungo il pendio, dai tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della Campania insieme ai volontari del Soccorso Montano Dedalo di Giffoni Valle Piana. La salma fu recuperata e sequestrata per essere sottoposta ad autopsia come disposto dal pm Saba. Ora una ulteriore svolta alle indagini con il certificato di idoneità rilasciato dal professore della Federico II nonostante per Gioviale avesse riscontrato delle anomalie durante un esame accurato al cuore. Per questo motivo il professionista è stato iscritto sul registro degli indagati dal on Maria Chiara Minerva.
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