di Erika Noschese
Prima uscita ufficiale in provincia di Salerno per il neo segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani che ieri mattina ha partecipato alla cerimonia di intitolazione della Palazzina B del Tribunale di Salerno dedicata a Diego Tajani. «La Campania è una regione importantissima dove abbiamo avuto sempre tantissimi risultati positivi; adesso lavoriamo per prepararci alle europee, alle amministrative in tanti comuni al voto. È un partito aperto, ci stiamo preparando al congresso nazionale, vogliamo essere protagonisti della politica italiana, siamo il centro del centrodestra ma vogliamo essere anche l’architrave della politica italiana – ha dichiarato il vice premier – Vogliamo essere il punto di riferimento di tutti coloro che oggi cercano un luogo dove potersi confrontare, poter fare politica, per i tanti che non hanno votato alle scorse Politiche, molti dei quali erano elettori della sinistra, ex democristiani ed ex socialisti che con un Pd che sta diventando la fotocopia del Movimento 5 Stelle si sentono a disagio e a loro vogliamo dire che c’è una dimora dove possono fare politica, essere protagonisti per dare stabilità al nostro Paese. A noi serve stabilità, credibilità e cerchiamo di lavorare facendo poche chiacchiere e tanti fatti come fatto per la vicenda Zaki». Il ministro ha poi confermato l’impegno per le prossime tornate elettorali confermando che, in occasione delle prossime elezioni regionali, l’imperativo categorico «è vincere». Per il ministro quella di ieri è stata anche l’occasione per accendere i riflettori sul Pnrr: «quando ci sono tanti soldi da spendere ci sono sempre le difficoltà, mancano un po’ da noi i numeri di dirigenti amministrativi, soprattutto negli enti locali, però sono ottimista perché stiamo andando avanti. Anche il lavoro concluso ieri va nella giusta direzione, quindi arriveranno i soldi della terza, poi della quarta tranche, quindi andremo avanti per la realizzazione dei progetti», ha aggiunto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Ricordo che il ministero degli Esteri è quello che sta in testa alle classifiche per l’efficienza dell’utilizzo dei fondi del Pnrr», ha detto Tajani esprimendo «un pizzico d’orgoglio per i miei funzionari, che stanno lavorando molto bene. Bisogna lavorare e bisogna utilizzare tutti i fondi che abbiamo a disposizione, ma si farà tutto cio’ che si deve fare. Sono ottimista – ha aggiunto – Serve tempo, le cose sono cambiate. Ricordiamo che il Recovery Plan, che è il padre del Pnrr, è nato quando era ancora in corso la crisi di coronavirus. Finita la crisi ne è nata un’altra, quindi abbiamo sempre detto che serviva flessibilità perché non sapevamo cosa sarebbe accaduto. Molte cose sono cambiate, quindi bisogna anche rendere più flessibile il Pnrr, discutendo con Bruxelles». E, a proposito del caso Regeni, a chi ha parlato di baratto con la liberazione di Zaki il ministro è stato chiaro: «Abbiamo lavorato sin dall’inizio per Zaki. Io sono stato due volte in Egitto. In tutti gli incontri, al Sisi ha sempre detto che avrebbe risolto il problema. Siamo grati al presidente egiziano per aver dato la grazia a questo ragazzo che ha studiato e si è laureato in Italia. Tra domani e dopodomani sarà a Milano e a Bologna per salutare i suoi amici. Buona fortuna a lui. Non c’è mai stato alcun baratto. Noi abbiamo sempre lavorato per liberare Zaki. Essendo cittadino egiziano, ovviamente, la decisione doveva essere dell’Egitto. Anche per il caso Regeni abbiamo sempre lavorato per avere la verità – ha aggiunto il vice ministro – Un risultato lo abbiamo portato a casa, ma continuiamo a lavorare. Abbiamo sempre avuto grande disponibilità da parte del presidente Al Sisi. A chi diceva che ci facevamo prendere in giro abbiamo dimostrato che la serietà del governo, della diplomazia, dell’intelligence hanno portato risultati positivi. Così come liberammo Alessia Piperno dalle carceri in Iran. Senza fare clamore, minacce, urla, manifestazioni, portiamo a casa i risultati. Su Regeni stiamo continuando a chiedere di darci tutte le informazioni necessarie per poter procedere nel processo».