Lo aveva annunciato in consiglio comunale, ma non è bastato. Il consigliere Bruno Bufano, insediatosi tra le file della minoranza, nella scorsa seduta era già intervenuto sull’argomento per poi chiudersi in un imbarazzato silenzio e adesso torna sulla questione, quasi come se volesse giustificare la sua scelta di passare in maggioranza.
Lo fa con una nota stampa: «tale scelta scaturisce da un’attenta analisi della mia posizione politica, che non si trova più in linea con quella degli attuali rappresentanti dei gruppi consiliari di minoranza. spero anche di lanciare un messaggio forte, visto che nelle file della minoranza sembra non recepirsi la difficoltà del momento e soprattutto non si è voluto abbassare il livello dello scontro politico. La contrapposizione politica ed amministrativa, voluta ed imposta da qualche elemento della minoranza consiliare, credo sia lacerante e rischia di minare seriamente il tessuto sociale di Agropoli, facendo del male solo ad Agropoli. Basta sentire i toni, le continue invettive, che vengono usate da parte di qualche attore politico di minoranza nei vari post e soprattutto nei commenti a tali post che si susseguono su Facebook. Io non ci sto – le parole pregne di significato del consigliere – non è questa la strada giusta. La nostra Agropoli ha prima di tutto bisogno di pace per affrontare le difficili sfide per il futuro. Questo è ciò che ci chiede la gente. Agropoli merita di essere amata, rispettata e accudita da tutti, non solo negli intenti e nei propositi ma nei fatti».
Non manca poi un attacco ai suoi ex colleghi di opposizione: «In questo primo anno di consiliatura qualcuno della minoranza invece si è preoccupato prevalentemente di riempire il campo con individualismi che hanno comportato un continuo ondeggiare alla ricerca di spazi e visibilità personali». Dopo l’odio, però, arriva una dichiarazione di amore incondizionato verso il primo cittadino visto come colui con il quale «ho condiviso nel recente passato un percorso nella stessa lista civica e con cui ho sempre avuto un rapporto di stima e rispetto – ragiona – è una persona seria, umile e capace che potrà continuare a governare e guidare la nostra comunità e mi sento pronto e convinto a dargli una mano fattiva e concreta per tutte quelle misure che intenderà adottare per il bene della nostra comunità».
Quella di Bufano, però, potrebbe non essere l’unica decisione simile: pare infatti che anche Elvira Serra, già candidata a sindaco, sia pronta per la transumanza. Ed è lei stessa a dare indizi in tal senso. Il consigliere comunale, che nel settembre scorso ha anche tentato la scalata a Montecitorio candidandosi nella lista di Azione e Italia Viva, ha commentato le parole di Bufano con un trasporto pieno di pathos: «Sono pienamente d’accordo con te – dice l’ex aspirante primo cittadino – non esiste scontro politico che preveda toni di offese personali e quant’altro». A onor del vero, il consigliere Serra era già data vicina alla maggioranza e non c’è stata una risposta chiara alla richiesta del consigliere Malandrino sulla sua appartenenza di gruppo. Stando così le cose, Bufano e Serra potrebbero far nascere un nuovo gruppo politico che andrà a dar man forte alla causa di Mutalipassi.
Ciò accade, e anche qui si è nel campo delle ipotesi, mentre la decisione del Tar si avvicina e tali manovre potrebbero servire proprio ad aumentare il consenso di un sindaco che, invece, il consenso lo sta perdendo. Tante le motivazioni di questo aspetto dai scivoloni alle emergenze in città, dai furti al museo di cui non si sa nulla, ad un comportamento dei rappresentanti della maggioranza, poco vicini al garbo istituzionali, ed infine a causa di diverse promesse non mantenute. Campo, questo, nel quale l’assessore al turismo eccelle: si vedano, ad esempio, l’arena del mare e il recente video promozionale. Ma al netto di tutta questa situazione, Bufano e Serra, qualora quest’ultima dovesse effettivamente passare all’altra sponda, si accontenteranno di un semplice ruolo di consigliere o vorranno altro come, ad esempio, un assessorato? Nulla è da escludere e la cosa pone all’orizzonte un bel rimpasto di giunta dal quale potrebbe uscire con le ossa rotte proprio il prode Roberto Apicella.