Quanto c’è di vero nell’assegnazione delle Bandiere Blu? Tutto, ovviamente, non si possono negare le presenze dei requisiti richiesti della FEE, l’organismo internazionale che annualmente assegna il riconoscimento, ma quale criticità può essere sollevata.
Una su tutte, e di certo la più importante, è legata all’accessibilità delle spiagge a tutti i cittadini, nessuno escluso, nemmeno coloro i quali soffrono di una qualsivoglia patologia. «Almeno una spiaggia Bandiera Blu per ogni Comune deve avere accesso e servizi per disabili fisici». Queste parole si leggono nel regolamento ufficiale per l’assegnazione dei suddetti vessilli, ma è davvero così? Non proprio. È il caso di Pisciotta, ma anche di altri comuni sui quali si tornerà in futuro, dove non c’è una spiaggia libera attrezzata per i disabili.
E proprio ieri il comune ha festeggiato l’assegnazione. A dichiararlo sono gli stessi vigili che, su sollecitazione dell’attivista per i diritti dei disabili Christian Durso, hanno ammesso la presenza unicamente di una passerella senza però altri servizi adeguati. Non solo: il comune di Pisciotta è stato assegnatario anche della Bandiera Verde che attesta una spiaggia ad altezza di bambino. «Ci si dimentica che purtroppo ci sono anche bambini con disabilità, anche loro come tutti i bambini hanno diritto di fare il bagno e godere del mare! Perché ciò non viene garantito?».
Una domanda, quella dell’attivista, che difficilmente troverà risposta, ma lo stesso Durso non si arrende e scrive al Garante dei disabili per la regione Campania oltre che direttamente al presidente della Repubblica. Si attende, adesso, che qualcosa si muova in tal senso, almeno da parte dell’amministrazione comunale che dovrà provvedere quanto prima a garantire tali servizi altrimenti i due riconoscimenti di cui si molto fieri dovranno essere ritirati perché, stando alla denuncia, vengono a decadere i requisiti di accessibilità e accoglienza che dovrebbero invece essere garantiti a prescindere da qualsivoglia sventolante vessillo.