"Recuperate i soldi dell'esproprio-bingo per il poliambulatorio di Pastena". Indaga la Corte dei Conti - Le Cronache
Ultimora

“Recuperate i soldi dell’esproprio-bingo per il poliambulatorio di Pastena”. Indaga la Corte dei Conti

“Recuperate i soldi dell’esproprio-bingo per il poliambulatorio di Pastena”. Indaga la Corte dei Conti

di Antonio Manzo
La Corte dei conti apre l’inchiesta sull’esproprio-bingo da 13 milioni di euro per la realizzazione dell’ambulatorio Asl a Pastena. L’ipotesi di partenza del sostituto procuratore della Corte dei Conti, che ha già delegato per le necessarie indagini la Guardia di Finanza, è quella di presunto danno erariale per una vicenda di esproprio dei terreni che va avanti da diversi anni. Ai proprietari, infatti, è stato riconosciuto dall’Asl un pagamento per l’esproprio-bingo da 13 milioni di euro già versati ai proprietari ma che ora sono finiti al centro di una ordinanza della Cassazione che “cancella” la sentenza della Corte di Appello di Salerno che conteneva il risarcimento milionario ai privati rproprietari dei terreni sui quali è stato costruito il poliambulatorio Asl: ora la vertenza che torna alla corte di Appello di Salerno conta un paradossale esito. Il pagamento ritenuto illegittimo è stato effettuato sulla base di una sentenza che non c’è più perché è stata cassata dai giudici di Cassazione,- Ora i giudici della Corte di appello, in diversa composizione del collegio giudicante, debbono rideterminare ad una diversa somma da liquidare per l’esproprio. L’ordinanza della Cassazione ha, fra l’altro, accolto uno dei motivi della difesa dell’ Asl (rappresentata dagli avvocati Gaetano Paolino e Marisa Annunziata) secondo il quale per l’acquisizione dei terreni espropriati, seppure con un provvedimento successivo che sana il diritto da parte dell’Asl ad espropriare, non debbono computarsi il valore dell’opera pubblica realizzata e quello dei terreni espropriati. In pratica, nel caso concreto, per pagare l’esproprio è stato calcolato il valore dell’area occupata e anche le realizzazione del poliambulatorio Asl di Pastena. Di qui la somma dell’esproprio- bingo di 13 milioni di euro che è stata versata ai proprietari che ora dovrebbero restituirla. E spetterà all’Asl individuare procedure, modi etempo per recuperare danaro pubblico impropriamente versato ai proprietari.
Continua la battaglia legale ingaggiata dagli eredi dei proprietari degli immobili, di Pastena (espropriati dall’Asl e dal Comune con procedura ablatoria per realizzare il poliambulatorio e una residenza sanitaria ), che ha già riportato, negli anni, vittorie in tutte le sedi giudiziarie. L’ultima ottenuta è quella del ricorso dinanzi alla Corte Suprema di Cassazione avverso l’ordinanza della Corte di Appello conla somma dell’esproprio-bingo.
A partire dal Tar che annullò tutti gli atti del Comune riconoscendo la “illegittima occupazione” dei suoli.
La sentenza del Tar, confermata dal Consiglio di Stato, condannò l’Asl Salerno alla restituzione del bene oggetto di illegittima occupazione. Il Consiglio di Stato nel confermare la sentenza del Tar Salerno, inoltre, puntualizzaò la sussistenza di una responsabilità solidale del Comune di Salerno e del Asl Salerno per il risarcimento del danno, attribuendo all’Azienda sanitaria la legittimazione all’adozione del provvedimento in relazione all’immobile destinato a Poliambulatorio.
Tra i vari ricorsi, l’Asl chiese chiarimenti sotto diversi profili ai fini della determinazione da assumersi ed, in particolare, in ordine alla richiesta di restituzione delle aree da parte dei proprietari ed alla quantificazione dell’importo che, in tale caso, essi dovrebbero restituire; furono anche ulteriormente chiesti i criteri di ripartizione della responsabilità tra l’Asl Salerno e il Comune di Salerno sia nell’ipotesi di restituzione delle aree che in quella alternativa di acquisizione delle stesse, nonché la determinazione dei criteri di quantizzazione degli interessi moratori in ipotesi di restituzione delle aree.
La stessa Azienda inviò ai proprietari dell’immobile una valutazione: “..che l’interesse pubblico prevalente fosse quello di acquisire l’intero compendio immobiliare, considerato che diversamente la zona orientale della città di Salerno, ad alta densità abitativa, sarebbe stata privata di una struttura sanitaria di essenziale importanza e che tale prevalenza sussistesse anche sotto il profilo economico, in considerazione del fatto che l’Asl Salerno, per quanto sopra, sarebbe costretta a locare una struttura privata con una spesa che, nel tempo, come da perizia tecnica, sarebbe stata rilevante”.Il Direttore Generale all’epoca dell’Asl (nel luglio 2015) disponeva di acquisire non retroattivamente al patrimonio indisponibile dell’Asl Salerno l’intero compendio formato dal Poliambulatorio dell’Asl Salerno e dall’area utilizzata dal Comune di Salerno per la realizzazione del Viale pedonale sui terreni di proprietà.Di individuare nella mancata comunicazione di avvio del procedimento della procedura espropriativa, operata in violazione del disposto dell’art 7 della L. n. 241/90, da parte del Comune di Salerno titolare della procedura stessa con relativa responsabilità solidale dell’ASL Salerno.
L’Asl così corrispose ai proprietari Mario Gallo, Silvana Musto, Marino Massimo Fierro Filomena, privati proprietari dell’area la somma di 1.619.066,00( unmilioneseicentodiciannovemilasessantasei/OO) quale valore venale del bene. Poi ancora la somma di 161 mila euro indennizzo per il pregiudizio non patrimoniale. E, infine, 725mila euro a titolo di risarcimento, per tutto il periodo di occupazione illegittima fino alla data di acquisizione della proprietà da parte dell’ASL Salerno, corrispondente al 50% a carico dell’ASL Salerno dell’intera somma dovuta ai proprietari a tale titolo, dovendo provvedere al pagamento dell’ulteriore 50% il Comune di Salerno.
Con ricorso innanzi al Tar Campania di Salerno, i privati proposero opposizione agli atti con i quali l’ASL quantificò il risarcimento dovuto. Il Tar ordinò l’inammissibilità del ricorso.
L’Asl Salerno dispose il deposito presso la Cassa Depositi e Prestiti di Salerno dell’importo complessivo di € 2.506.874,60 a titolo di deposito definitivo per l’acquisizione non retroattiva al patrimonio indisponibile dell’ASL Salerno. I privati chiesero alla Corte di Appello di Salerno di rivedere la stima operata dall’Asl Salerno chiedendo 681.725,00. Che poi scattò la cifra determinata dalla Corte di Appello riconoscendo con ordinanza provvisoriamente esecutiva la Corte di Appello la complessiva somma di € 13.902.996,46. La somma era così ripartita: 2.128.750,00 il valore dei suoli;
69.800 euro quale valore dell’edificio; 1.948.800,quale valore del viale di collegamento;n1.640.911,46 per il periodo di occupazione illegittima. L’Asl presentò il ricorso avverso la suddetta ordinanza in Cassazione. Di qui la decisione dei giudici di Cassazione di cassare la sentenza dell’esproprio-bingo. Passando la “palla” ai giudici della Corte di Appello che debbono rivedere la sentenza dell’esproprio-bingo,