di Erika Noschese
«Non un’auto celebrazione» dice per poi aggiungere che «siamo amministratori competenti, di lungo corso». Franco Alfieri, presidente della Provincia di Salerno a sei mesi dal suo insediamento ha voluto fare un bilancio di questo primo semestre, in presenza di tanti amministratori locali e regionali che non hanno potuto (o voluto, sia chiaro) mancare all’appello con quella che è stata una vera e propria auto celebrazione. Sia chiaro, qualcosa in sei mesi è stata fatta come, ad esempio, smantellare il corpo della Polizia provinciale ma in termini di viabilità c’è ancora troppo da fare mentre sull’edilizia scolastica qualcosa si muove con i primi interventi appaltati, soprattutto nella zona dell’Agro nocerino sarnese. «Noi non vogliamo fare un’auto celebrazione né illuderci delle cose fatte, è nostro dovere farlo ma è altrettanto nostro dovere dar conto alle comunità di quello che si fa, delle tante attese e speranze sul territorio che non saranno disattese perché abbiamo accelerato la procedura di appalto, abbiamo aperto cantieri, stiamo mettendo in campo una serie di azioni che porteranno alla nostra provincia miglioramenti generali da Scafati a Sapri, su viabilità ed edilizia scolastica – ha dichiarato il presidente Alfieri – Abbiamo accelerato, abbiamo ridisegnato la macchina amministrativa, un modello di concretezza chiesto a viva voce da chi mi ha voluto Presidente della Provincia, noi siamo una classe dirigente di amministratori locali competenti, capaci, di lungo corso e non potevamo deludere. Al di là della riforma, le aspettative sula Provincia sono tante perché resta ancora l’ente che ha competenze vitali per i territori, soprattutto se guardiamo alle aree interne. Sullo scenario ci sono tante cose che la Regione Campania ha messo in campo e porteremo a termine. Ci aspetta un futuro di speranza». Il 2024, a quanto pare, sarà però l’anno delle Provinciali e per l’attuale sindaco di Capaccio Paestum sarà tempo di fare ritorno a casa, rinunciando a quel ruolo che ha tanto preteso, disposto anche ad attaccare pubblicamente il suo predecessore.