di Eugenio Verdini
L’amministrazione a guida Conte dovrebbe prendere atto del suo fallimento e trarne le conseguenze. E’ il succo di un durissimo atto d’accusa del Partito Democratico di Eboli sul governo del territorio della coalizione guidata dal sindaco Mario Conte. «Dopo quasi due anni dall’insediamento del Sindaco Mario Conte – si legge nell’attacco del documento politico Pd -, Eboli sconta i deludenti risultati di un’amministrazione lontana dai cittadini. Troppe cose mancano. Pochi i lavori consiliari, pochi i Consigli che spesso, salvo l’intervento salvifico di una finta opposizione, vanno deserti. Assenze sui tavoli decisori, ritardi sugli strumenti fondamentali per la programmazione della Città, come l’approvazione del bilancio di previsione». Autentico j’accuse sul tema della sicurezza: «Furti, rapine, auto trivellate, sparatorie, spaccio e delinquenza ci restituiscono la desolante infruttuosità delle passeggiate del Sindaco dal Prefetto». Capitolo politiche sociali e giovanili: «Mancano le politiche sociali di ogni sorta, i punti di aggregazione per i nostri giovani, spazi decorosi dove poter fare giocare i nostri bambini. Mancano gli attrattori culturali ed economici. Mentre si sceglie di abbattere una scuola per farne un parcheggio, la biblioteca comunale resta chiusa per settimane e settimane. Mentre nella disorganizzazione più imbarazzante si dissolvono persino le tradizioni più antiche come quella della festa patronale, in nessun periodo dell’anno, né a Natale né in estate, vi è una programmazione credibile degli eventi in Città, lasciata solo alla buona volontà delle singole associazioni». Uno sguardo alla fascia costiera: «Manca attenzione per il mare. La fascia costiera rimane per la seconda estate consecutiva all’incuria e al degrado. A fine giugno i bagnanti soffrono sporcizia delle spiagge libere, assenza della sicurezza, prepotenza dei parcheggiatori abusivi ed una discutibilissima qualità delle acque.
Manca tutto questo, ma anche molto altro.
Ma quel che forse è ancor più grave è che manca una vera visione di Città ed uno spirito di appartenenza che vada oltre gli interessi personali ed oltre la voglia di accomodarsi sulle poltrone ritenute più ambite. Che cosa altro dobbiamo attendere perché si prenda atto del fallimento totale di questa Amministrazione?».