di Nicola Campomorto,
attivista
Non siamo gli unici a scegliere le spiagge, condividiamo arenile e mare con molte altre specie. Tra queste il fratino, la tartaruga e il corriere grosso. La tartaruga sceglie da qualche anno le nostre spiagge per nidificare, finora stazionava nelle acque antistanti la Campania per alimentarsi. Ma ora, con l’espandersi del suo areale di nidificazione verso il nord del Mediterraneo, è possibile trovare nidi di Caretta caretta anche da noi. Anche il fratino ed il corriere scelgono le nostre coste per deporre le loro uova ma, a differenza della tartaruga che le depone sotto sabbia, questi due piccoli uccelli le depongono in superficie. Il nostro contributo per aiutare questi animali e favorirne la conservazione della specie, potrebbe essere quello di monitorare le spiagge in cui scegliamo di passare la nostra vacanza, alla ricerca di questi nidi.
Vi spiego come:
nel caso delle tartarughe, occorre sapere che solitamente nidificano di notte. Se vi trovate in spiaggia e ne avvistate una, è fondamentale non disturbarla, è una fase molto delicata e, se si sente minacciata, torna in acqua. Al contrario, potete sdraiarvi sulla sabbia ad una distanza di sicurezza di circa 10 metri e evitare le luci, quindi no flash, no cellulare. Restate alle sue spalle senza attraversare il suo campo visivo. Fondamentale contattare subito il 1530 e la stazione zoologica Anton Dohrn al 3346424670.
Se invece volete contribuire a mettere in salvo un eventuale nido, potete passeggiare lungo la costa nelle prime ore del mattino, poiché le tracce sono più visibili col sole basso ed in base alle abitudini dei lidi, non sono state ancora cancellate da eventuali pulizie dell’arenile, e cercare le tracce (condivido alcune foto). Una volta individuate, contattate la Stazione Anton Dohrn e attendete il loro arrivo. Potreste aver salvato un nido. Da cosa? Da noi stessi. La nostra presenza ha modificato le spiagge, dapprima luoghi bui e silenziosi, su molti tratti della nostra costa ora insistono lidi, ristoranti e strade che illuminano la spiaggia. Il guaio sono le luci, perché le piccole tartarughe che vengono fuori dalla sabbia individuano il mare poiché in un contesto naturale è l’orizzonte più chiaro. Se però ci sono queste strutture, le tartarughe si dirigono verso la sorgente luminosa e al mattino vengono ritrovate morte per il caldo o vengono uccise dai predatori o dalle auto. La convivenza è possibile, basterebbe qualche attenzione in più come la sostituzione delle luci con lampade turtle friendly. Ma nel frattempo, ognuno di noi può contribuire alla loro salvaguardia. Nel caso del fratino e del corriere, invece, basta osservare lungo la battigia se ci sono uccelli che le frequentano. Il fratino ed il corriere sono molto simili e condividono lo stesso spazio. Se li notate correre sulla sabbia, tenetevi a distanza di sicurezza e osservate il loro comportamento. Potrebbero avere un nido nei paraggi. Se notate uno dei due (nel caso del fratino solitamente la femmina cova durante le ore diurne ed il maschio in quelle notturne) accovacciato sulla sabbia, contattate l’associazione Ardea che in Campania segue le nidificazioni, e inviate posizione e altri dettagli così da attenzionare l’area e mettere in sicurezza il nido se c’è necessità. La citizen science, ossia il contributo che i cittadini possono fornire agli esperti del settore, va sempre più crescendo. Sintomo di una crescente sensibilità ed empatia. Idem per le attenzioni che molti gestori dei lidi hanno nei riguardi di questi animali. È fondamentale che sviluppo economico e tutela ambientale si evolvano insieme. Il turismo sostenibile esiste, ma dobbiamo essere noi ad adeguarci alle esigenze degli animali e degli habitat.