di Eugenio Verdini
Ieri sera la conclusione dei comizi e della propaganda elettorale. Oggi giornata di riflessione, ma con la coda mediatica di interviste ed appelli. Biagio Luongo, dopo le fatiche della competizione elettorale, sembra avere idee chiare sul momento della città e sul futuro di campagna.
Quali convergenze sono emerse tra il suo messaggio elettorale e le esigenze della popolazione?
«La popolazione chiede un cambio di rotta, problemi e criticità sono emersi nei miei incontri. Ho trovato una popolazione spesso rassegnata al proprio destino, questo non posso accettarlo. Campagna è una città ricca di possibilità e di energia, i Campagnesi hanno accolto la disponibilità all’ascolto e la mia propensione storica alla ricerca delle soluzioni. Da loro ho ricevuto un grosso bagaglio di necessità da affrontare nel più breve tempo possibile, con responsabilità e concretezza. Siamo tutti concordi che questo sia il momento di scegliere bene».
Lei ha riconosciuto che il PUC necessiti di rivisitazione dopo 10 anni. Nello specifico cosa ci sarebbe da rivedere?
«Innanzitutto i comparti e la differenza tra le determinazioni valoriali ai fini IMU, oltre a una rideterminazione delle aree edificabili. Dopo pandemia, crisi economica e guerra, i cittadini hanno bisogno di sostegno. Il PUC può essere uno strumento utile per diminuire la pressione fiscale e migliorare la distribuzione tra le fasce della popolazione. È un atto di civiltà rivedere, dopo tempo, questo documento indispensabile per la Città. Costituiremo un team di esperti e professionisti per valutare le possibili implicazioni con coscienza e considerazione di tutte le problematiche. La politica deve ascoltare la voce dei cittadini e accertarsi che gli impegni presi siano eseguiti e questo è da sempre il mio impegno e la mia missione».
Si sono sollevate polemiche e perplessità sui fondi del PNRR a disposizione di Campagna.
«Da noi nessuna polemica, è uno strumento a disposizione di tutti e non ci sembrava opportuno utilizzarlo come specchietto per le allodole. Le perplessità sono legittime, poiché non abbiamo contezza di cosa sia stato decretato e cosa sia stato solo progettato. Lo sapremo se e quando la comunità campagnese deciderà di consentirci di riaprire nuovamente il portone di Palazzo di Città. Il PNRR rappresenta una grande opportunità per Campagna e non è certo un bancomat. Serve coscienza, progettualità, impegno, conoscenza del territorio e dei bisogni reali della comunità. Tutti i progetti approvati e in corso saranno sicuramente accompagnati e favoriti dalla nostra eventuale amministrazione».
Turismo e cultura come volano per l’occupazione: ha un piano per dare concretezza a queste possibilità?
«Il turismo è una possibilità se sviluppato in maniera strutturale, proteggendo la comunità da derive di abuso del territorio. Abbiamo piani e progetti per un turismo organico che offra opportunità tutto l’anno a tutti i comparti produttivi. Realizzeremo un piano di marketing territoriale che posizioni Campagna su un piano appetibile per il turismo di qualità. Pensiamo al turismo religioso, enogastronomico, naturalistico promuovendo attività ed iniziative che coinvolgano tutti. Campagna Città dell’Acqua con la Chiena e l’estate campagnese, Città del Fuoco, Città della Memoria, Città dell’Olio e del Vino e dei tanti prodotti tipici. Il centro storico è una perla da proteggere e valorizzare per il suo patrimonio architettonico, artistico e culturale. Riapriremo alle associazioni, ai comitati cittadini, alla Proloco per raccogliere proposte e per organizzare un calendario univoco che possa essere uniformemente distribuito. Grazie ai fondi regionali potremo intervenire sulle infrastrutture territoriali per migliorare le opportunità di sviluppo turistico. Il fiume e la montagna sono patrimonio da proteggere e curare, come le aree rurali, dove si producono eccellenze agricole che rendono la nostra città unica in tutta la regione».
Le politiche sociali, anche alla luce dell’Azienda Speciale ASSI, qualificano l’azione di governo cittadino: quali iniziative ritiene più urgenti in questo campo? «Penso a due tipologie di azioni. Innanzitutto interventi strutturali, urbanistici, per risolvere il problema dell’accessibilità, rimuovendo barriere architettoniche e ponendo attenzione alla mobilità per disabili e anziani. Bisogna offrire ascolto e sostegno ai cittadini, promuovendo senso civico e solidarietà. Il dialogo con associazioni e comitati svolgerà un grande ruolo per le politiche sociali in modo che il sostegno delle istituzioni arrivi in maniera capillare a tutte le fasce della popolazione. Particolare attenzione alla continuità dei servizi di assistenza ad anziani e disabili, oltre che ai minori 0-5 anni. È di poche settimane fa la presentazione dell’Azienda Speciale Sele Inclusione (ASSI) con la quale potremo dialogare per assicurare le misure di assistenza previste dai fondi regionali e nazionali ai cittadini fragili e bisognosi che ne hanno diritto».
Se potesse rivolgere un appello agli elettori, cosa direbbe?
«Campagna è a un bivio. I cittadini sono chiamati a esprimere con il voto la loro volontà per il destino della Città. Si sceglie tra la Politica al servizio dei cittadini e la tecnocratica visione di una compagine che ritiene, ancora oggi, che la Città possa ingenuamente abboccare all’esca della menzogna. Mi fido dei Campagnesi, del loro senso di prospettiva, della loro capacità di distinguere e di saper comprendere le dierenze. Il 28 e 29 maggio siano soprattutto giorni di partecipazione, poiché l’espressione del voto è il più alto simbolo di libertà. Mi aspetto che Campagna risollevi la testa e lanci il cuore oltre l’ostacolo».