Primo vertice all’azienda sanitaria locale per la stesura del nuovo atto aziendale. Ieri pomeriggio, primo incontro con i sindacati, poi a seguire con gli ospedalieri. Riunione interlocutoria in attesa di conoscere i nuovi tempi di consegna del documento programmatico dell’azienda. Le Asl campane, infatti, avrebbero chiesto a Stefano Caldoro una proroga di trenta giorni. Insomma al Governatore, commissario per la sanità in Campania, la richiesta di fissare il termine ultimo per la consegna al 30 maggio, anziché a fine mese. Ciò comporterebbe l’inesorabile slittamento a fine anno del via libera definitivo, tra osservazioni e controdeduzioni, dell’atto aziendale per le Asl campane, compresa naturalmente quella retta da Antonio Squillante.
Insomma quando finirà, con molta probabilità, il periodo di commissariamento della sanità. Nel 2014 è previsto il completo passaggio alla gestione ordinaria.
Tornando a Salerno, l’unico dato certo della riunione di ieri è che il nuovo atto aziendale, così come annunciato dallo stesso Squillante, sarà, visti i tempi che corrono, «lacrime e sangue».
Nessuna bozza ufficiale, ieri il manager dell’azienda di via Nizza ha indicato solo linee guida, in attesa di conoscere l’effettiva situazione sui presidi ospedalieri.
Fondamentalmente la prima decisione del tribunale amministrativo regionale sul presidio di Agropoli (la cui udienza di merito è fissata a giugno) avrebbe sostanzialmente congelato anche il destino delle altre strutture ospedaliere finite sotto il tagliere dell’Asl. Ma ora sarà la prossima udienza a sancirne il loro destino.
Per ora, l’intenzione di Squillante è quella di razionalizzare le strutture complesse presenti sul territorio salernitano. Una sostanziale riduzione che comporterebbe un corposo risparmio. Ma Squillante vorrebbe agire soprattutto sulla macchina amministrativa, accentrando tutto presso una apposita maxi struttura che dovrebbe avere il controllo su tutto: gare, mandati di pagamento, delibere, affidamenti e contratti.
Passando da un’azienda all’altra, tempo di trattative al Ruggi d’Aragona. Qui entro il 20 aprile Caldoro, dopo il riconoscimento di azienda ospedaliera universitaria per la struttura di via San Leonardo, dovrà scegliere il nuovo manager. Quasi certamente la Lenzi lascerà il suo posto. Si parla di un possibile commissariamento che potrebbe essere affidato al rettore Raimondo Pasquino, che dalla sua è in scadenza di mandato accademico ed ha recentemente nominato direttore generale dell’Ateneo proprio un ex manager Ruggi, Attilio Bianchi.
A quanto pare sulla strada di Pasquino sembra che allo stato ci sia un unico avversario: Albino D’Ascoli, dirigente regionale, in pensione da qualche settimana.
16 aprile 2013