Don Angelo Barra e il Rinnovamento carismatico - Le Cronache
Cronaca

Don Angelo Barra e il Rinnovamento carismatico

Don Angelo Barra e il Rinnovamento carismatico

di Andrea Orza
Domenica 21 maggio, presso il Salone dei Marmi al Comune di Salerno si terrà la presentazione del volume “Lo Spirito Santo nella vita della Chiesa. Dal Concilio Vaticano II al Rinnovamento nello Spirito Santo”. L’autore don Angelo Barra, docente di Teologia Sistematica ed Ecumenismo introdurrà il nuovo tomo, inaugurando l’evento al quale parteciperanno il Sindaco Vincenzo Napoli, Monsignor Andrea Bellandi e il dottor Giuseppe Contaldo. Gli interventi del professor Ambroise Atakpa e del dottor Salvatore Martinez saranno mediati dal giornalista Federico Piana. Don Angelo ci anticipa i temi trattati per una cultura di Pentecoste mettendo in evidenza come l’incontro nella Sala del Comune possa amplificare l’esperienza dell’uomo a immagine divina ma anche come soggetto storico.
Il volume presentato tratterà del Rinnovamento nello Spirito Santo. Cosa pensa di questa impresa spirituale?
“Il termine è adoperato per rappresentare un Rinnovamento accaduto in noi, attraverso il Battesimo, quindi grazie allo Spirito Santo. Questa espressione risale da una corrente di Grazia trasversale che passa per il sentire evangelicale protestante entrando anche nell’ortodossia. Il Rinnovamento carismatico entra infine nella Chiesa Cattolica nel 1967 tramite un ritiro spirituale di alcuni studenti dell’Università di Duquesne a Pittsburgh, in Pennsylvania. Di lì verrà poi diffuso giungendo anche a Roma. La corrente che passa sotto il titolo dei ‘carismatici’, in Italia promosse dei cambiamenti attraverso l’esperienza di padre Sullivan, padre Grasso e il Cardinale Martini, i quali suggerirono che fosse opportuno un Rinnovamento dello Spirito Santo per evitare di accentuare l’aspetto dei carismi, che sono dei talenti particolari concessi dallo Spirito Santo. L’Impresa che si ebbe e che tutt’oggi è in auge promuove un livello di apertura trascendentale nella vita quotidiana. Il richiamo ad una dimensione più ampia con una riscoperta dell’esperienza di Grazia battesimale che porta sia al ritrovamento dei carismi sia ad una modalità di rivelare l’azione dello Spirito nel cristiano così come nella Chiesa.”
In quale momento storico ci troviamo in termini spirituali?
“Oggigiorno ‘spirituale’ è un termine che può disorientare, non a caso ho richiamato l’accezione che si attribuisce al Cristianesimo. Intorno a noi, tutto possibilità per lo spirito. Non a caso, questo vocabolo è adoperato anche nell’articolo 4 della nostra Costituzione, per riferirsi alle attività lavorative. Dovendo fare un richiamo all’Idealismo tedesco anche Hegel, adoperò questo termine nella sua Fenomenologia dello Spirito. Tutte queste definizioni non si riferiscono alla Terza Persona della Santissima Trinità. Oggi, l’uso smodato del termine porta ad oscillazioni dal positivo al negativo, includendo anche tutto ciò che corrisponde a rituali pagani.”
Come si può essere davvero testimoni dello Spirito?
“Lo Spirito Santo ci rende presenti attraverso il Battesimo, nell’esperienza della morte e della Resurrezione, offrendoci l’occasione di innestare ciò che Cristo ha fatto per noi e tramite cui veniamo ricondotti al Padre. Questa triangolazione, che vive potenzialmente in noi, può essere colta esclusivamente per mezzo dello Spirito Santo. Per i cristiani la spiritualità non dovrebbe essere una relazione trascendente in generale ma occasione di avvicinamento alla consapevolezza della Trinità che abita in ognuno di noi. Di qui, il Padre il Figlio e lo Spirito Santo rappresentano l’immagine della Chiesa così come il cristiano è a immagine di questa dottrina e quindi l’umano si rinnova perpetuamente grazie al Battesimo.”