di Marco De Martino
SALERNO – Paulo Sousa (nella foto di Gambardella) è un vulcano. E’ da poco arrivata la vittoria che consegna la sospirata salvezza alla Salernitana, che il tecnico portoghese guarda già al futuro. Un futuro che, per lui, sarà ancora a tinte granata: “Costruiamo tutti i giorni il futuro, sono arrivato con questa idea. Prima abbiamo badato alla salvezza ma devi costruirla dal gioco, poi devi dare continuità e cambiare la mentalità. Quando hai bisogno del risultato è sempre complesso, ma poi la serie di risultati positivi ci ha portato convinzione e fiducia. Ci sono stati miglioramenti personali, ma la continuità è la cosa fondamentale”. Sousa ammette che è già in atto la costruzione della Salernitana 2023/2024: “Abbiamo le idee chiare sul precampionato, sugli avversari che vogliamo affrontare nelle amichevoli, su come costruire la rosa. Grazie a questo risultato ottenuto contro l’Atalanta -spiega Sousa- possiamo partire in anticipo alla costruzione, il direttore (De Sanctis nda) ha già una lista importante ed oggi con la quasi certezza della salvezza possiamo andare avanti. Il progetto? Costruire una rosa ambiziosa per competere, vincere ogni partita sia in casa che in trasferta. Di certo non per vincere il campionato, ma per essere ambiziosi e competere sempre durante tutta la stagione e contro ogni avversario, dentro e fuori. A questo ho sempre ambito ed aspirato da quando sono arrivato qua, ci credo al progetto del presidente, tanto. Salerno ha le potenzialità però non dimentichiamoci che il prossimo sarà il terzo anno di A. Credo che la città per come spinge la squadra, per la passione del presidente, la crescita di questa società potrà solo continuare. Questo mi aspetto e sono qua per questo, ci sono tutte le premesse per alzare il livello. Abbiamo una base fatta anche da calciatori in prestito, il loro valore cresce perché stiamo facendo bene e dobbiamo essere bravi a gestire tutto questo”. Poi Sousa riserva un appello a Iervolino: “Vogliamo vedere più spesso il presidente, la sua presenza è fondamentale ed è qualcosa che deve fare, o si o si. La città, la squadra hanno bisogno di lui e deve essere più presente. Tutti sono importanti per farci ottenere questi risultati, lavoriamo per vincere, per crescere in questa mentalità vincente. E’ una cultura che impatta ogni calciatore, ogni allenatore che arriva in questa società. Tutti devono costruire una cultura dove l’idea non è di pensarci come una piccola ma come una grande, come già tante altre società hanno fatto e stanno facendo”. Poi il tecnico portoghese parla anche dell’andamento della partita, vinta, contro l’Atalanta: “Nel primo tempo ci hanno messo in difficoltà perché era Zapata a gestire la profondità e non noi. Questo ci ha fatto abbassare, ad avere la squadra lunga e ad avere i trequartisti troppo bassi. Nello spogliatoio abbiamo spiegato dove migliorare e i ragazzi sono entrati in campo benissimo, Flavius (Daniliuc nda) ha fatto un grandissimo secondo tempo, anche Lovato e Pirola, poi nel corso della ripresa abbiamo messo dentro Kastanos e Candreva ed abbiamo sfruttato le loro qualità trovando un gol straordinario”. In chiusura Paulo Sousa si scioglie con una battuta sul meteo salernitano: “L’unica cosa che non mi è piaciuta è stata la pioggia, pensavo di venire a Salerno e trovare il sole invece c’è sempre pioggia ed inverno. A parte gli scherzi -conclude Paulo Sousa- crescere in questi ambienti, competendo contro squadre costruite per stazionare nelle zone alte della classifica in questi anni come l’Atalanta, che ha una rosa di grande qualità ed un grande allenatore, posso solo essere felice”.