Ginecologia, paziente operata due volte in 24 ore - Le Cronache
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Ginecologia, paziente operata due volte in 24 ore

Ginecologia, paziente operata due volte in 24 ore

Una paziente rischia la vita dopo essere stata sottoposta ad un intervento il giorno dopo il taglio cesareo. La denuncia arriva dalla Fisi Salerno, la Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, attraverso il segretario provinciale Enzo Casola evidenziando che la paziente ha rischiato la vita, come da esame angiotac effettuato che ha documentato una palese insufficienza di tecnica chirurgica, di dirigenti medici ginecologi che hanno in essere già molteplici procedimenti di richieste di risarcimenti danni. «Il reintervento è stato effettuato tra molte ansie e preoccupazioni del personale infermieristico e anestesiologico della sala operatoria che con messaggi whatsapp hanno inviato silenti richieste di aiuto ad altri operatori non presenti in sala, evidentemente non convinti della expertise in azione al tavolo operatorio: di fatto è stato necessario l’intervento di uno specialista urologo per cercare di dipanare le difficoltà chirurgiche – ha scritto Casola nella denuncia inviata alla Procura della Repubblica e ai vertici dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona – Il responsabile attuale in proroga, decaduto dall’incarico provvisorio, insiste nei vari uffici a proporre nomi di dirigenti medici con pochi anni di servizio per il training di chirurgia robotica ginecologica, dopo che l’azienda ha già investito su tre dirigenti medici. Si fa presente che il responsabile attuale ,decaduto dall’incarico, non ha alcuna esperienza o conoscenza della chirurgia robotica e non si capisce in base a quali criteri proponga con assiduo interesse, quasi ossessionato dal raggiungimento di questo obiettivo, dimenticando che si sta parlando di denaro pubblico che l’azienda è necessitata di spendere per verificate e opportune esigenze e non per capricci personali basati su una non conoscenza delle attività come il curriculum del responsabile può attestare, e che e esporrebbero, tra l’altro, il tutto al controllo della Corte dei Conti. In azienda esistono già tre dirigenti medici ginecologi che hanno fatto il training e che stanno operando. Per la attuale attività chirurgica robotica richiesta alla ginecologia, questo è sufficiente».
Da qui la richiesta di attivare con urgenza l’articolo 22 per la nomina di un temporaneo responsabile della ostetricia e ginecologia. «Solo per mera fortuna questa azienda nel caso descritto non ha visto una altra notizia di decesso di una paziente per un semplice intervento di taglio cesareo», ha dichiarato il segretario provinciale della Fisi Sanità, Enzo Casola.