di Marco De Martino
TORINO – 30 punti in 30 partite, solo uno in meno rispetto all’intero bottino racimolato nella stagione scorsa e che consentì di realizzare il miracolo. -6 (ma potrebbero essere anche meno) dalla fatidica quota salvezza. La pareggite che ha colpito la Salernitana è il classico virus con cui riesci a convivere e che, più che debilitarti, ti fortifica. Almeno questo è l’effetto che sta avendo sulla squadra granata che a Torino, contro una formazione tutt’altro che trascendentale, scappa, gestisce, becca gol sull’ennesima topica difensiva, s’intimorisce e s’accontenta dell’ennesimo brodino caldo. Un punticino che, con una giornata in meno in calendario, serve a mantenere le distanze invariate da Verona, Sampdoria e Lecce ed addirittura a guadagnare terreno su Spezia ed Empoli. Una situazione di relativa tranquillità per la Salernitana che, sabato prossimo, dovrà fare di tutto per chiudere in anticipo il discorso battendo il contestatissimo Sassuolo. A Torino la Salernitana si è presentata con lo stesso undici che nella ripresa ha messo sotto l’Inter, anche se con una piccola variante tattica. Niente 4-2-3-1 ma consueto 3-4-2-1 con Kastanos a fungere da vice Mazzocchi in una atipica posizione di cursore di destra di centrocampo a tutta fascia. Una posizione che responsabilizza il cipriota, bravissimo nelle chiusure ed ancor più nell’atteggiamento al cospetto di un cliente scomodissimo come lo scatenato Radonjic. A mettere sui binari giusti la partita per la Salernitana è l’altra grande novità di giornata, il talento scuola Juve Nicolussi, chiamato a sostituire lo squalificato Coulibaly in mezzo al campo, a far coppia con Vilhena. Ed è proprio lui a dare vita all’azione poi finalizzata dall’olandese che vale, dopo appena 9’, il vantaggio della Salernitana. L’azione è splendida: Nicolussi sradica il pallone dai piedi di Ricci, serve Bradaric che innesca a sua volta Candreva. Mast’Antonio crossa debolmente per Piatek, il polacco gioca di sponda per l’accorrente Vilhena che fa secco Milinkovic, come all’andata, con un sinistro chirurgico. E, come all’andata, è il bomber paraguayano del Torino Sanabria a realizzare la rete del pareggio, nella ripresa, grazie ad una invenzione di Miranchuk ed una mezza topica di Gyomber. In mezzo, tra i due gol che fissano il punteggio, un palo di Candreva (con Piatek che stecca colpevolmente il possibile tap in), una auto traversa di un Gyomber insolitamente svagato e tanto sterile possesso palla da parte dell’undici di Juric. Dopo l’1-1 ci prova il solito Radonjic ma Ochoa risponde presente e, nel finale, dopo gli aggiustamenti di Sousa, Kastanos sfiora il gol vittoria, che avrebbe coronato la sua splendida prestazione, solo a causa di una tanto impercettibile quanto miracolosa deviazione di Rodriguez che sporca la traiettoria del cross di Bradaric. Toro e Salernitana si dividono la posta, un punto che tutto sommato accontenta tutti. Il traguardo s’intravede, ai granata il compito di tagliarlo il prima possibile.