Questa sera, alle ore 18,30, showcase presso lo store Disclan in Salerno, con Mario Maysse e Albino Cibelli, di un progetto che ha avuto ben 12 anni di riflessione dalle sue ultime incisioni
Di Olga Chieffi
“Dov’è finito il mare” è il progetto per Bulbart di Denise Galdo, che questa sera, alle ore 18,30, vivrà il suo showcase, negli spazi dello storico store Disclan di Salerno, presentato da Mario Maysse e Albino Cibelli. Il mare è al centro di questa registrazione con le sue nove tracce anticipate dai singoli Golden Age e Le Parole, e che arriva a dodici anni di distanza dal precedente Uninverse e un inno a questo assoluta che ritorna in tutti i brani incluso il feat con Edda in Islanda, per la produzione di Maurizio Sarnicola, registrato e mixato Da Maurizio Sarnicola presso la Goldmine Records di Vallo Della Lucania e masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà di Tredozio (Fc). Per la prima volta nel suo percorso musicale, Denise ha sentito la necessità di scrivere in italiano: una nudità, un parto lungo e intenso. Anche noi crediamo fortemente che il viaggio nasca dal mare e da Diluvi a Direzione, da Golden Age alla track list che offre il titolo al progetto, appunto Dov’è Finito Il Mare, sino a Le Parole, Il Marinaio, Feel The Love, Cenere e Islanda, ci si accorge che tutto n asce dal suo rumore dalla noise. Non bisogna stupirsene: infatti, non intendiamo mai tanto bene ciò che chiamiamo rumore di fondo del mare, che ci attira da sempre. Questo bailamme tranquillo o veemente che sembra stabilito là per l’eternità. Lungo il piano orizzontale stretto si scambiano senza posa cadute d’acqua, stabili, instabili. Lo spazio è invaso, interamente, dal suo clamore. Questa agitazione si trova nell’udito, al di qua dei segnali definiti, al di qua del silenzio. Ecco “Dov’è finito il mare”: il silenzio del mare è un’apparenza, il rumore di fondo è lo sfondo dell’essere. Il disco fortemente introspettivo e capace di dare al mare connotati che rispecchiano emozioni e sensazioni umane, in un continuo flusso delicato e intimo di pensieri e parole, poiché partecipa dell’ in-sé e del per sé, affidandosi alla noise del mare con la sua intermittenza e turbolenza, schizzata da un segno musicale e letterario ricco di immagini, sciabordii, di infrangersi delle forme e dei toni. Una maturità musicale che la salernitana Denise Galdo ha raggiunto negli anni, sperimentando sin da piccola la sua vena creativa in svariate forme, infatti, dipinge, suona, canta, scrive. Nel 2005, con un pugno di canzoni scritte e registrate home made, realizza per gioco una prima demo, Anestheticwave Project. Nel giro di pochi anni, tra mini-tour e partecipazioni a svariati concorsi inizia a collezionare opening di tutto rispetto con importanti nomi del panorama nazionale ed internazionale come Sara Lov, Castanets, Giorgio Canali, Marco Parente, Meg, Perturbazione. Nel 2009 arriva “Carol of wonders ep”, prodotto dalla Memory men e distribuito dalla Venus. Il disco viene accolto con plauso e riscuote un ottimo successo tra i critici di settore, ma soprattutto le dà lo slancio definitivo per la realizzazione del primo album: nell’autunno del 2010 nasce dodo,do!, per la Alkemi records/Ala Bianca. Dodici tracce inedite arrangiate in modo originale generando “un pop-folk” in cui Denise sguazza in arrangiamenti sognanti, distinti dall’uso di strumenti particolari come autoharp, theremin, harmonika, toy piano. A distanza di due anni arriva Uninverse, secondo lavoro di Denise distribuito da Alkemi records/Ala Bianca. Nascono canzoni che raccontano dell’armonia con la natura che l’uomo nei secoli ha perso, la capacità di amare se stesso e di essere parte del “tutto”, parte dell’universo intero. Oggi il nuovo progetto di Denise che l’8 aprile inaugurerà “il primo giro ” di un progetto tutto da scoprire quell’ Interaktive Park, ideato dal vulcanico Francesco Capparrone, patron di PassoDuomo, nella sua Marina di Pisciotta, un parco interattivo concepito per creare gioia, attraverso musica, arte, jonglerie, poesia, interazione mediatica, mercatini, animazione, danza aerea con tessuti e cerchi, area food, degustazioni, gadget, giochi interattivi dediti all’interazione per far conoscere, socializzare. Il vero scopo è riconquistare il tempo “pieno”, quello sfondo dell’essere, a due passi dal mare.