Napoli, il Sindaco, la caccadei cani e quella degli uomini - Le Cronache
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Napoli, il Sindaco, la cacca
dei cani e quella degli uomini

Napoli, il Sindaco, la caccadei cani e quella degli uomini

Nel luglio di 40 anni fa, passai qualche giorno di vacanza a Cannes.
Mi sentivo umiliato, come salernitano, dall’ordine e dalla pulizia della città al confronto con il degrado di Salerno, tanto più bella. Ma il mio stupore diventò collera quando mi trovai di fronte, sul lungomare, a una strana costruzione. Bianco e rotondo, contornato da un’aiuola, stava un vespasiano pubblico a gettone impeccabile per pulizia. Introducendo una monetina da un franco, si apriva una porta automatica che accedeva ad uno spazio lindo e funzionale.
Il water comodissimo era accessoriato con un distributore automatico di fazzoletti igienici, e un piccolo lavabo annesso all’attrezzo dava uno zampillo supportato da tovaglioli di carta per asciugarsi. Non era finita: premendo il tasto per l’uscita, uno spruzzo di profumo pioveva dall’alto per un tocco finale di nettoyage. Come disse Goethe dopo il suo primo giorno in Italia, la civiltà di un popolo si misura dai suoi servizi igienici:l’albergatore gli indicò il boschetto di fronte per soddisfare i suoi bisogni corporali.
Dopo oltre due secoli, l’Amministrazione Napoli vuole smentire Goethe lanciando l’immagine di Salerno non solo luminosa artisticamente, ma PULITA.
Salerno PULITA a cominciare, però, dai cani.
Ha suscitato vasta eco positiva l’immagine, nei giorni scorsi, del Sindaco che, attorniato dallo staff e dai curiosi, ha inaugurato davanti Villa Carrara (che appare in abbandono) il primo cestino per gli escrementi dei cani. Applausi ed evviva meritati, non c’è dubbio.
La cacca dei cani non è più un problema. Per quella degli uomini, non resta che aspettare il PNRR. Prima o poi, l’Europa si commuoverà pensando ai salernitani e ai turisti che, per prevedibili emergenze fisiologiche, dovessero scoppiare alla ricerca di un water decente. E sgancerà i fondi per i cessi pubblici.
Al momento, in città non ce ne sono, se si escludono quelli storici (o abominevoli) di lungomare e Villa Comunale. Ce ne sta anche uno, stile periferia di Nairobi, nel sottopiazza del parcheggio retrostante Piazza san Francesco. Sconsiglio l’esperienza!
Continuando questa mappa cittadina di servizi igienici pubblici, c’è da ricordare che Salerno offre ai visitatori acqua pubblica a volontà da una fontanella sulla spiaggia libera di Torrione, inaugurata due anni fa sempre dal Sindaco attuale con vasto spiegamento di televisioni locali e battimani di popolo festante.
E’, questo dei piccoli eventi, un perdonabile vezzo del nostro primo cittadino. Perdonabile perché non è per colpa sua che gli applausi per le opere di pubblica utilità debbano limitarsi a fontanelle per lavarsi i piedi dopo il bagno, cestini sanitari per cani, e, al colmo della gloria, la piantumazione degli alberi dei Giusti davanti alla Fondazione Menna con Tringali al fianco, quando costui ne era ancora, ufficialmente, il dominus esclusivo. La bulimia presenzialista del Governatore della Campania ha escluso il buon Sindaco dalle inaugurazioni epocali come piazze titaniche, spiagge di luccicore caraibico e ospedali tra le nuvole. Così il sarcasmo popolare che aveva soprannominato Vincenzo De Luca “Vicienzo ‘a funtana”, alludendo alle fastose cascate d’acqua inaugurate ai tempi d’oro, ha ridotto il soprannome di Napoli a “Vicienzo a’ funtanella”.
E’ il destino che colpisce i potenti quando non si accorgono dell’intrinseca comicità di certe sparate. La sferza delle malelingue dei vicoli non ha l’eleganza della satira intellettuale, sempre più rara nel buio delle idee intelligenti. Però brucia! Ma allora, è possibile che quel che resta delle professioni intellettuali dei cittadini salernitani non riesca a trovare un’intesa comune con il mondo della scuola, dei giovani senza lavoro, degli artigiani e quant’altro di serio sia rimasto in questa città per fare tutti insieme una sola, ma importante cosa: un’unica, corale, immensa risata dedicata a questa politica.
Michelangelo Russo