Dopo il crollo di parte della chiesa di San Giovanni che sorgeva nel villaggio abbandonato di Tresino, la minoranza di Castellabate scrive al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni per chiedere interventi celeri, ma anche al Comune affinché venga convocato un consiglio comunale monotematico.
I due gruppi di opposizione, ancora una volta compatti, sono “Castellabate nel cuore” coi consiglieri Luisa Maiuri e Costabile Nicoletti e “Castellabate al Centro” di Domenico Di Luccia e Catina Tortora. «Proponiamo all’amministrazione di acquisire il bene al patrimonio dell’ente – dicono i quattro consiglieri – per l’interesse condiviso alla valorizzazione dei nostri luoghi simbolo. Il monastero di San Giovanni sul promontorio di Tresino – aggiungono – rappresenta uno dei siti storici più suggestivi del nostro territorio. In quel luogo, ha avuto i natali San Costabile, santo patrono e fondatore di Castellabate. Ognuno di noi, indissolubilmente, è legato a quel posto e a quell’area. È da considerare – approfondiscono la questione – l’interesse storico-naturalistico del cosiddetto villaggio abbandonato su cui poter investire per farlo diventare, adeguatamente recuperato, meta di turismo religioso, escursionistico e religioso come già è per tanti appassionati. È un luogo simbolo non solo di Castellabate ma dell’intero Cilento e come tale deve essere rivalutato, promosso e scoperto. Il villaggio versa in uno stato di abbandono e incuria che non rende merito al valore intrinseco. Il crollo – aggiungono i consiglieri dei due gruppi di minoranza “Castellabate al Centro” e “Castellabate nel Cuore” – è una grave perdita in termini di memoria storia delle nostre radici, una memoria che si perderebbe definitivamente se dovesse venir meno ogni riferimento fisico alla storia che fu di quei luoghi».
Negli anni, il villaggio abbandonato è stato oggetto di discussioni e di campagne elettorali, ma poco è stato fatto. Una piccola luce, con tutte le difficoltà del caso, c’è stata grazie all’amministrazione guidata dal sindaco Costabile Spinelli che grazie ad alcuni accordi coi limitrofi comuni di Agropoli e Capaccio Paestum l’aveva messo al centro dei vari progetti di sviluppo turistico dei tre enti, ma i cambi delle amministrazioni non hanno portato a sviluppi concreti. Negli ultimi anni, grazie alle iniziative di diversi volontari, il luogo era diventato meta di escursioni e di trekking, oltre che di semplici passeggiate da parte di amanti della natura e dell’ambiente. Iniziative che portano la firma di Danilo Palmieri, escursionista e guida turistica, che molto spesso, e fin troppo da solo, si è impegnato per ridare valore a un luogo nel quale è nato e cresciuto. «Un altro pezzo di storia del nostro territorio ci sta lasciando – ha detto – oggi vederlo così mi ha dato un forte colpo al cuore. Ci sono nato e cresciuto e per me, come per tanti che conoscono e vivono il Tresino, il villaggio abbandonato ha sempre rappresentato la mia seconda casa». Dopo la richiesta della minoranza consiliare, dunque, si attendono interventi da Palazzo di Città.