Celano: “A Salerno le clientele non sono reato” - Le Cronache
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Celano: “A Salerno le clientele non sono reato”

Celano: “A Salerno le clientele non sono reato”

di Erika Noschese
«A Salerno le clientele non sono un reato». Il duro attacco arriva da Roberto Celano, capogruppo di Forza Italia, commentando la notizia dell’archiviazione per il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco Vincenzo Napoli e il suo fedelissimo Felice Marotta, tutti coinvolti nel procedimento penale ribattezzato Sistema Salerno. «È per questo che il capo del sistema esaltava le “clientele come Cristo comanda” e si beava per le “fritture di pesce”… qui è tutto possibile: deviare torrenti, costruire “mostri” sul mare con il silenzio assenso della Soprintendenza, cambiare destinazione urbanistica ad un’area su cui è in corso una gara per realizzare un impianto voluto da chi ispira la variante, pagare in maniera spropositato un impianto di compostaggio realizzato con procedure su cui l’Anac evidenzia pesanti anomalie e tanto altro – ha poi aggiunto il consigliere di opposizione – Si ha la sensazione di giocare da trent’anni una partita senza arbitro. Intervengano i Parlamentari per verificare se quanto raccontato da Palamara abbia riguardato anche parte delle Istituzioni di controllo a Salerno». Dal provvedimento emesso dal Gip di Salerno emerge che l’humus di clientelismo e rapporti preferenziali che ha consentito negli anni la proliferazione di relazioni deviate tra imprenditori, politici e pubblici ufficiali non farebbero emergere ipotesi di concorso nelle singole condotte. L’archiviazione, infatti, è giunta anche per il consigliere Fabio Polverino, per suo padre Giuseppe, vigile “personale” del governatore insieme al collega Claudio Postiglione, per Domenico Credentino e il consigliere regionale Franco Picarone. Proprio il presidente della commissione Bilancio a Palazzo Santa Lucia non avrebbe avuto alcun ruolo nelle procedure amministrative relative all’affidamento dei servizi alle cooperative sociali. Un’inchiesta che si sgonfia notevolmente e che vede procedere, penalmente, solo il ras Vittorio Zoccola e l’ex assessore comunale e consigliere regionale Nino Savastano.