Parlare ai giovani, conoscendo le loro dinamiche, il loro pensiero ma, soprattutto, il loro linguaggio per avere così un approccio immediato, sincero e disinteressato. Si può riassumere così la mission di Federica Fortino, assessore con delega alle Politiche Sociali e terzo Settore, scuola, Cultura di Nocera Inferiore che punta l’attenzione sulla criminalità, legata al territorio e il compito che giocano oggi le istituzioni.
Qual è il dato della criminalità presente oggi sul territorio di Nocera Inferiore?
«Gli ultimi dati regionali ci dicono che in Campania sono stati presi in carico dalla giustizia minorile 6569 ragazzi. Rispetto ai 13611 minorenni italiani entrati in un carcere minorile, il 47,6% risiede nella nostra Regione. È chiaro che molti minori del nostro territorio passano dal disagio alla devianza e poi alla microcriminalità. Quindi, dobbiamo intervenire in modo più efficace sulle situazioni di disagio dei ragazzi, affinché queste non degenerino».
Cosa pensa della criminalità giovanile?
«I fenomeni di criminalità legati alle fasce dei più giovani (adolescenti e pre-adolescenti) ci richiamano ad un disagio più complesso che involge difficoltà che si sviluppano nelle famiglie, a scuola, nei contesti aggregativi che oggi sono sempre più sfilacciati».
Come questo territorio vuole dare una scossa cercando di dare un cambiamento sostanziale?
«Come istituzioni cittadine il nostro compito è anche quello di farci promotori di una nuova alleanza educative tra tutte le agenzie che operano per una sana e corretta crescita dei ragazzi: scuole, famiglie, parrocchie, associazioni. Ciascuno deve fare la propria parte, intervenendo laddove ci siano situazioni di fragilità e marginalità sociale».
Come Assessore alle politiche giovanili, alla scuola, alla cultura cosa pensa che si può fare per cercare di abbattere questa cultura mafiosa che ormai si sta diffondendo sempre più?
«Dobbiamo lavorare con gli strumenti educativi il più possibile: educare alla legalità, non dando mai per scontato che i valori della giustizia e del rispetto dello Stato e delle istituzioni venga dato per scontato. E poi ci sono correttivi concreti: impegnarci perché i ragazzi abbiano luoghi di incontro e occasioni ricreative che siano formative, sottraendoli alla strada e alle dipendenze. Ancora, dobbiamo far sì che i nostri ragazzi trovino occasioni di lavoro per sfuggire alla delinquenza».
Ormai si sta sempre di più diffondendo quello che è una delinquenza camorristica, secondo lei in che modo è possibile dare degli input che mostrino ai ragazzi la giusta via?
«L’esempio, l’impegno, l’educazione sono semi che possono dare i migliori risultati».
Sul territorio di Nocera Inferiore qual è l’indice dei reati quali l’usura e l’estorsione e inoltre come questi reati sono cambiati tra il prima e il dopo la pandemia.
«Anche la nostra città vive le difficoltà nazionali. In Italia la pandemia, la crisi economica conseguente e quella geopolitica con la guerra in Ucraina hanno, di fatto, dato una nuova accelerata ai fenomeni dell’usura e del racket. Si tratta di fenomeni pro-ciclici, a cui si deve aggiungere anche la difficoltà per realtà medio-piccole di accedere al credito con gli istituti bancari. L’occasione del PNRR deve essere seguita nel migliore dei modi, perché rappresenta un’opportunità unica, soprattutto per il Mezzogiorno».
Nicola Celentano