di Pina Ferro
Mancati inviti e richieste per presenziare alla cerimonia.
Ha preso il via tra le polemiche l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2023 a Salerno. La prima cerimonia svoltasi in presenza, aperta agli esterni dopo le restrizioni dettate dal Covid. A storcere il naso sono stati i penalisti ed in particolari gli iscritti alla Camera Penale di Salerno, Nocera Inferiore e Vallo della Lucania. Presidente e componenti non hanno ricevuto l’invito a partecipare e, a portare il proprio contributo alla cerimonia che si è svolta nella mattinata di ieri. Nella stessa mattinata di ieri a battere i pugni sul tavolo e, a manifestare tutta la propria amarezza e delusione per l’accaduto è stato il presidente della Camera Penale Salernitana Luigi Gargiulo. L’avvocato penalista ha diffuso una nota attraverso la quale viene sottolineato “lo sgarbo istituzionale”, mentre in via informale, la presidente della corte d’appello Iside Russo si è scusata parlando di un disguido.
“Le accurate pulizie che da circa un anno non venivano effettuate, il taglio dell’erba la cui altezza dava l’impressione di trovarsi in una savana e non in un Palazzo di Giustizia e da ultimo l’utilizzo di dissuasori per colatili e simi (onde evitare spiacevoli se non comici indicenti diplomatici) rappresentavano indizio inequivocabile dell’approssimarsi dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023. Si legge nel documento a firma della Camera penale di Salerno – Tra i protagonisti non vi sarà la camera Penalesalernitana, fondatrice dell’UCPI, seconda Camera Penale Campana per numero di iscritti dopo Napoli e tra le prime dieci Camere Penali Italiane nè le altre Camere Penali del distretto
L’interlocutore istituzionale più qualificato (ratione materiae) a livello nazionale tanto da sedersi al tavolo delle riforme al pari dei rappresentanti del CNF non è stato, infatti, neppure invitato alla cerimonia di apertura e per invito si intende non quello dell’intervento pubblico (come avvenuto sino all’anno 2020) ma quello da parente povero, da mero ascoltatore, da complemento di arredo a volte fastidioso ma, comunque, processualmente imprescindibile che l’emergenza Covid ha cristallizzato per impossibilità di interventi in presenza, relegando l’Avvocatura Penale al mero ascolto
Il vulnus è grave, forse insanabile, si spera frutto di clamoroso e comunque inescusabile errore se solo si immagini quanto possa essere qualificata la voce dell’Avvocatura Penale rispetto all’impatto della Riforma Cartabia sul sistema processuale ormai avvitato agli sterili dati numerici legati all’altrettanto sterile ed ossessivo principio di produttività imposto dal PNRR che rende ogni aula non più consesso nel quale la figura centrale è sempre l’Uomo, imputato o persona offesa che sia, ma un mero Sentenzificio.
La camera Penale salernitana e con essa l’intera Avvocatura del Distretto di Salerno è stata esclusa ma il valore della Toghe, dei principi sottesi al Giusto Processo e delle libertà individuali resteranno di certo la stella pelare che ispirerà lavoro quotidiano degli Avvocati.
Gli Avvocati Penalisti apprenderanno dai media o ancora dai Colleghi dell’Aiga (doverosamente invitati) i dati della sempre puntuale relazione del Presidente della Corte di Appello di Salerno, ad onor del vero sino ad oggi modello di correttezza istituzionale e sempre attenta all’interlocuzione con l’intera Avvocatura, consapevoli che gli stessi sono frutto anche della leale collaborazione prestata dall’intera Avvocatura penale da anni violentata da disegni superiori tesi ad incentivare l’allontanamento dalla nobile Professione
Oggi è festa ma domani è un altro giorno. L’erba ricrescerà sempre più rigogliosa, i piccioni torneranno a scorazzare. le file all’ingresso (per i soli Avvocati) saranno sempre più lunghe, gli ascensori riprenderanno a non funzionare e gli Avvocati anziani potranno fare lunghe e salutari passeggiate per lacquisto di pochi centesimi di diritti di cancelleria.
Buona fortuna a tutti. Lunga vita all’Unione delle Camere Penali»