Parco, commissario Feola: "Ora sburocratizzazione" - Le Cronache
Vallo della Lucania Provincia

Parco, commissario Feola: “Ora sburocratizzazione”

Parco, commissario Feola: “Ora sburocratizzazione”

Si è insediato ieri mattina, a Palazzo Mainenti, sede del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, il commissario Marcello Feola. Occasione è stata per confrontarsi con la stampa e esporre i progetti per il futuro. Feola sarà commissario per i prossimi sei mesi, durante i quali si potrà arrivare ad una modifica della legge ed attribuire dunque maggiori poteri decisionali al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Al termine di questo periodo, non è escluso che Feola venga nominato presidente dell’ente. Un nuovo corso per l’ente vallese che inizia oggi e che andrà a toccare vari argomenti.

Commissario, quali sono principali temi su cui lavorerà?

“Innanzitutto bisogna ridare fiducia in questo Ente perché c’è stato uno scollamento con le comunità e c’è un senso diffuso quasi di indifferenza. C’è perdita di entusiasmo verso le potenzialità del Parco e quindi bisogna rivitalizzare il rapporto con la popolazione. Poi su temi specifici abbiamo un obiettivo importantissimo che richiede il coinvolgimento dell’attività legislativa e quello cioè di eliminare il doppio regime autorizzatorio che caratterizza questo territorio. Per qualsivoglia intervento c’è bisogno del nulla osta paesaggistico e della nulla osta del Parco. Bisogna intervenire a livello legislativo per eliminare il parere della Soprintendenza e facendo quindi diventare il nulla osta paesaggistico una componente di quello ambientale. Questo è uno degli obiettivi primari che la maggioranza di Governo si è impregnata a realizzare e siamo pronti anche a presentare al più presto un disegno di legge. Ci sono poi tanti altri temi specifici su cui lavorare, ma il primo rimane quello del rapporto coi cittadini e le imprese”.

Ha già qualche idea programmatica?

“Ci sono, ovviamente, e sono spalmate su un periodo di durata simile a quello di una presidenza. Poi si vedrà se il commissariamento si trasformerà in altro, ma se dovesse essere un’altra persona troverà già un programma improntato”.

C’è da cambiare la legge di nomina dei presidenti affinché si superi lo scoglio della Regione…

“La Regione non è uno scoglio ma un interlocutore. La nostra intenzione è quella di dialogare con un livello istituzionale perché abbiamo la cultura di rispettare tutte le istituzioni. Il cambio della norma non è un tema su cui posso intervenire perché riguarda il Parlamento. Il mio ruolo di commissario prevede una figura che è espressione di governo ma neutro e si deve garantire un dialogo costante con tutti. Spero che sia così anche dall’altra parte”.

Salvaguardia dell’area protetta e sviluppo sostenibile possono andare di pari passo?

“L’Ente Parco di per sé deve essere il primo protagonista della sostenibilità. Per essa si richiede l’utilizzo delle risorse ambientali in una prospettiva intergenerazionale. Dobbiamo cioè tramandare alle altre generazioni quello che noi abbiamo come patrimonio senza dimenticare quello che siamo oggi e senza rinunciare alle modernità. C’é un problema che riguarda lo spopolamento, c’è il problema che riguarda il rilancio delle attività agricole, c’è il problema che riguarda il recupero del patrimonio artistico, architettonico e rurale. Tutti temi che credo di affrontare nell’immediatezza. Penso anche ai beni culturali che, seppur competenze di altri soggetti, saranno oggetto di dialogo. Non si dimentichi che i beni culturali cilentani sono stati il motore per il riconoscimento del Patrimonio Unesco di questa terra”.

Altri temi importanti del territorio sono la viabilità e la sanità…

“Il Parco può e deve diventare soggetto protagonista delle relazioni con gli enti competenti avendo la capacità di coordinare le attività dei singoli comuni e di dare un respiro più ampio. I piccoli comuni non riescono ad avere un peso specifico importante e di conseguenza non possono avere voce in capitolo sui grandi temi come viabilità e sanità. Il Parco può fare da coordinatore di tali realtà, in un’ottica di continuo scambio di opinioni”.

Lei succede a Tommaso Pellegrino: ha avuto con lui un dialogo? Sono stati individuate delle criticità?

“Ci ho parlato in più momenti in questi ultimi mesi e non sono di certo io a dover dire a Pellegrino quali sono le criticità perché lui le ha rappresentate. Alcune sono state risolte e alcune sono rimaste irrisolte seppur non per sua colpa bensì perché nella dinamica di governo, alcune cose non si siano potute risolvere e sta a me adesso rappresentarle e portarle a soluzione”.

Qual è la priorità?

“La mia priorità è sburocratizzare. Ho un dialogo costante coi parlamentari di Fratelli d’Italia del territorio, quali Edmondo Cirielli, Antonio Iannone e Imma Vietri, e so che è anche obiettivo del Governo”.