di Erika Noschese
«Era una partita attenzionata, è stata evitata la strage». Così il questore di Salerno, Giancarlo Conticchio all’indomani degli arresti che si sono registrati in seguito ai disordini in occasione dell’incontro di calcio Paganese-Casertana. Nella giornata di lunedì, infatti, personale dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato ha eseguito congiuntamente l’arresto in flagranza differita di nove soggetti, rispettivamente sette tifosi della Paganese e due della Casertana, alcuni già colpiti da Daspo. Si tratta di persone di una trentina d’anni circa ma, al momento, non è ben chiaro se si tratta di tifo organizzato o i cosiddetti cani sciolti. I soggetti, agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto, devono rispondere dell’accusa di possesso e lancio di oggetti contundenti e fumogeni, resistenza ad un pubblico ufficiale, rissa, devastazione ed altri, in relazione alle condotte che hanno determinato, tra l’altro, l’incendio di un pullman di tifosi della compagine casertana e il conseguente danneggiamento di un edificio e di plurimi beni nell’area circostante nonché il ferimento di uno dei carabinieri intervenuti a presidio dell’ordine pubblico. Rimessi in libertà i due tifosi della Casertana coinvolti negli scontri di domenica scorsa a Pagani. Arrestati in differita, passano dai domiciliari all’obbligo di firma. A deciderlo, il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Alessandro Santis. I due tifosi, quindi, accusati di rissa, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio, secondo il giudice si sarebbero difesi dell’aggressione dei supporter della Paganese, così come sostenuto dai loro difensori. I due dovranno affrontare la direttissima nel competente tribunale di Nocera Inferiore insieme agli altri sette tifosi della Paganese. Per questi ultimi, il gip del tribunale di Nocera Inferiore dovrà pronunciarsi sull’eventuale convalida degli arresti in flagranza differita entro il 26 gennaio. «Parlerei di violenti, lo sport non è questo bensì convivenza, socialità, non hanno dimostrato di saper convivere con gli altri. La risposta è stata veloce, l’indomani mattina – a poche ore dall’accaduto – ho avuto l’incontro con il Procuratore Capo di Nocera, il dottor Centore per fare il punto della situazione: eravamo già pronti per arrestare le persone ma per questioni legate alla cattura di tutti abbiamo atteso qualche ora in più ma già dal mattino eravamo pronti, abbiamo dimostrato il tempismo dell’attività svolta dai carabinieri e dalla Polizia di Stato e dalla Digos per la ricostruzione degli episodi – ha dichiarato il Questore Conticchio – Contiamo di concludere l’attività investigativa a breve, la finalità di questo arresto ritardato è di carattere social preventivo: noi abbiamo voluto dare un segnale di prevenzione e di monito agli altri; allo stadio non si va armati di spranghe, non si va incappucciati e non si cacciano le cinte dai pantaloni. Era una partita attenzionata, avevamo predisposto un adeguato servizio di ordine pubblico, sono state adottate le misure stabilite in sede di osservatorio. È una decisione che spetta al signor Ministro dell’Interno, siamo esecutori della normativa, abbiamo messo in campo le forze necessarie per identificare questi violenti. Sono persone di una trentina d’anni, non sono giovani presi dall’euforia ma dovrebbero valutare i loro comportamenti. Si è evitata la strage perché se malauguratamente le portelle dell’autobus non si aprivano avremmo rischiato un rogo. Stiamo valutando con la squadra e la tifoseria l’appartenenza ma al di là di questo la faccenda è inaudita che ha messo a repentaglio la vita di tifosi dell’altra squadra che erano nel pullman». A parlare di episodi gravi da non sottovalutare il Procuratore Capo, Antonio Centore: «“A volte la risposta può essere immediata e tempestiva proprio perché le indagini partono subito, fin dal momento della raccolta dei primi elementi. Qui, nonostante la gravità dei fatti accaduti, la partita si è giocata normalmente, e quindi c’è stato anche il tempo di esaminare i soggetti che, a volte, in alcuni casi, sono anche andati a vedere la partita – ha detto – E’ sicuramente allarmante che stiano capitando episodi come questi settimanalmente, o addirittura nella stessa settimana, in più zone d’Italia, nell’arco di più campionati e a volte anche di più discipline sportive, che forse è il dato ancora più allarmante. Credo che un intervento da parte il potere politico ma soprattutto da parte il potere sportivo sia auspicabile. Non si possono sottovalutare questi episodi, che sono un segnale di inciviltà assoluta