di Pina Ferro
Il termine ufficiale per la presentazione delle candidature è fissato al 27 gennaio, ma il quadro generale del prossimo congresso del Partito Democratico va ormai delineandosi. Le primarie sono state convocate per il 26 febbraio e sono quattro i candidati in campo: Elly Schlein, 37 anni, deputata recentemente iscrittasi nuovamente al Pd, partito abbandonato polemicamente nel 2015, con alle spalle una esperienza di due anni come vicepresidente dell’Emilia Romagna e una legislatura da europarlamentare a Bruxelles, si candida a contendere la leadership a Stefano Bonaccini, 56 anni, dal 2014 presidente dell’Emilia Romagna e già presidente della Conferenza delle Regioni per sei anni sino al 2021. Ai due principali contendenti si affiancano Gianni Cuperlo, 61 anni, deputato e già presidente nazionale del PD nella prima fase della segreteria Renzi, e Paola De Micheli, 49 anni, deputata, già sottosegretaria all’Economia e poi ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, vicesegretaria del PD con Nicola Zingaretti.
Anche in Campania e in provincia di Salerno va chiarendosi il quadro delle alleanze in sostegno dei vari candidati, con De Luca pro Bonaccini e il commissario regionale del partito, Francesco Boccia, schieratosi in favore di Elly Schlein. Anche tra i giovani del Pd, i Giovani Democratici, fervono preparativi e confronti in vista delle primarie. Ne parliamo con Emmanuela Vastola, classe 1992, laureata in scienze dell’educazione e della formazione ed educatrice per la prima infanzia. Appassionata di politica sin da ragazzina, Vastola è militante del Partito Democratico, vicesegretaria provinciale dei Giovani Democratici di Salerno e membro della direzione provinciale PD.
Alle scorse elezioni comunali del 2021 si è candidata al consiglio comunale di Salerno a sostegno del sindaco Vincenzo Napoli.
Dopo mesi di preparativi si è delineato il quadro dei candidati alla segreteria nazionale del Pd e si avvicina la data del congresso. Con chi si schiereranno i Gd della Provincia di Salerno?
“Il quadro dei candidati è adesso chiaro, sono in campo Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo. I Giovani Democratici non danno e non possono dare una indicazione di voto, ogni iscritto valuterà per chi esprimere la sua preferenza sulla base dei programmi e dei profili dei candidati. Sia Bonaccini che Schlein, i due candidati al momento più rappresentativi, stanno raccogliendo diversi consensi tra i giovani del PD. Io personalmente sosterrò Stefano Bonaccini, come molti altri del gruppo dirigente salernitano dei Gd. Ad ogni modo sono sicura che dall’organizzazione giovanile arriverà un insegnamento anche per il Partito, per un reale superamento della degenerazione correntizia che alimenta solo tensioni interne e non un confronto tra visioni e valori. Il momento storico ci impone di sanare le piaghe del passato e lavorare davvero come una squadra. Chiunque vincerà avrà il sostegno incondizionato dei militanti del Pd e dei giovani democratici”.
Quali sono le principali differenze riscontrabili tra i candidati?
“Stefano Bonaccini ha alle spalle una lunga esperienza come amministratore locale, comunale e regionale, oltre che anni di impegno come dirigente di partito, dalle organizzazioni giovanili alla segreteria nazionale Pd, caratterizzati da concretezza, risultati e attenzione ai temi sociali. Ho stima per Elly Schlein, una donna competente e combattiva, che però ha speso molte energie negli ultimi anni fuori dalla comunità del Pd e, anzi, all’attacco del Partito. Gianni Cuperlo è una risorsa per il Pd, un dirigente colto e capace di atti di umiltà e altruismo, ma temo non abbia il profilo adatto per condurre la nostra comunità su nuove, necessarie, strade. Infine, francamente, dell’ex ministro De Micheli, che pure si è formata nelle amministrazioni locali e senza dubbio può vantare una buona conoscenza del mondo delle cooperative e delle imprese, fatico però a ricordare una iniziativa congressuale significativa”.
Eppure Elly Schlein, almeno anagraficamente, potrebbe sembrare più vicina alle istanze di una organizzazione giovanile…
“I Giovani Democratici sono senz’altro, per ovvie ragioni anagrafiche e identitarie, la linfa nuova del Partito, spesso non adeguatamente valorizzata. Ma non basta essere giovani per essere portatori di idee innovative. Anzi, spesso per opportunismo i giovani si adeguano a dinamiche assai vecchie o dimenticano di rappresentare le istanze della propria generazione. D’altronde ci candidiamo a rappresentare un pezzo della classe dirigente del Partito, non a costituire un partito nel partito, e le nostre iniziative non parlano solo agli under 30 ma all’Italia in generale”.
L’onorevole Piero De Luca è stato scelto da Bonaccini come referente per le iniziative al Sud. In caso di vittoria, si andrà verso una nuova centralità del Mezzogiorno nelle proposte del partito?
“Piero De Luca è da anni in prima linea per la difesa degli interessi non solo della nostra comunità salernitana, ma della Campania e del Mezzogiorno in generale. Parlano per lui anni di militanza politica sul territorio e il suo impegno in Parlamento. Credo che Bonaccini abbia compiuto un’ottima scelta, dimostrando di conoscere il lavoro dei dirigenti che lo sostengono e di premiare il merito e il radicamento locale. Senz’altro il PD deve ritrovare la sua identità di partito anche meridionalista, che proponga al Sud lavoro e infrastrutture e non mera assistenza ed elemosina, che parli con rispetto al Mezzogiorno che studia e fatica, che emigra per necessità e non per scelta”.
Il Pd campano attraversa una fase delicata e il commissario Boccia non sembra riscontrare gradimento unanime. Si riuscirà a garantire il regolare svolgimento delle operazioni di voto?
“Alcune polemiche nel clima elettorale spesso rappresentano più dei posizionamenti congressuali che vere dichiarazioni di sfiducia. Il partito regionale ha avuto qualche recente difficoltà ma, col lavoro del commissario che ci accompagnerà verso il rinnovo degli organismi regionali, sono sicura che la comunità campana del Pd saprà ritrovarsi unita e affiatata, pronta alle tante sfide che ci attendono, forte dello straordinario lavoro che Vincenzo De Luca sta portando avanti in Regione”.
Questo congresso segnerà anche il debutto del tesseramento e del voto online. Si riuscirà ad ampliare la partecipazione?
“Il Partito aveva necessità di dotarsi di nuovi strumenti digitali che consentissero di superare alcune barriere materiali e immateriali e di ampliare la platea di iscritti e simpatizzanti. Credo comunque che, perché funzionino davvero e per essere davvero inclusivi, i nuovi strumenti debbano affiancare e non sostituire del tutto le tradizionali modalità di iscrizione e di voto”.
Nelle liste per l’assemblea nazionale i Gd avranno una rappresentanza eleggibile?
“Come dicevo prima, i Gd già oggi sono in molti casi e in molte realtà parte integrante della dirigenza del Pd. Sono sicura che, a partire da Salerno, si riuscirà anche in quest’occasione a garantire una adeguata e veritiera rappresentanza generazionale e di genere negli organismi nazionali”.