Tutti collocati in altre strutture i minori non accompagnati sbarcati in città - Le Cronache
Ultimora Salerno

Tutti collocati in altre strutture i minori non accompagnati sbarcati in città

Tutti collocati in altre strutture i minori non accompagnati sbarcati in città

di Monica De Santis

Hanno lasciato l’ex scuola elementare Tafuri, di via De Renzi gli ultimi 26 migranti minori non accompagnati arrivati lunedì mattina a Salerno. Erano in tutto 128 i ragazzi sbarcati da soli e da ieri sono tutti stati sistemati presso strutture di accoglienza idonee dove seguiranno dei percorsi di integrazione e alfabetizzazione. Hanno lasciato la scuola Tafuri, dunque anche gli ultimi ospiti. Di questi solo in tre erano ancora positivi al covid e sono stati trasferiti separatamente e tenuti ancora in isolamento. A dare la notizia della nuova collocazione per tutti i migranti minori è stata la vice sindaca e dottoressa Paky Memoli, che su delega del sindaco Napoli, ha seguito da vicino tutta la vicenda dallo sbarco, fino al collocamento dei minori nella scuola Tafuri e fino al loro definitivo trasferimento. Con l’aiuto dell’assessore Gaetana Falcone e dell’assessore Paola De Roberto, la vice sindaca e dottoressa si è preoccupata che tutta la macchina organizzativa funzionasse alla perfezione. E fortunatamente, anche grazie alla collaborazione di diverse associazioni, della Croce Rossa Italiana, dell’Humanitas con Roberto Schiavone, e della Protezione Civile tutto è finito bene. “E’ stato un lavoro di squadra, non facile – ha commentato la vice sindaco Paky Memoli – Dovendo sostituire il sindaco ho sentito su di me maggiormente il peso delle responsabilità. Ringrazio davvero tutta l’amministrazione comunale per il supporto, le mie colleghe Gaetana Falcone e Paola De Roberto e i tanti volontari e associazioni che ci sono stati affianco in questi giorni, Salerno Pulita e Salerno Sistemi, oltre alle forze dell’ordine e alla Prefettura che ha diretto tutte le operazioni dallo sbarco dei migranti fino a quando non hanno lasciato Salerno. Un grazie anche ai tanti cittadini che hanno donato ciò che hanno pouto a questi ragazzi, dal cibo ai vestiti, facendoli sentire in qualche modo parte di una comunità. Salerno ha dimostrato ancora una volta di essere una città che sa accogliere”.