di Anna Villani
È giunta ieri pomeriggio ad Angri la salma di Salvatore Fattoruso. Ennesima vittima sul lavoro. Morire per lavorare. Un binomio che non dovrebbe mai accadere e che purtroppo, è successo ancora. Un’altra morte bianca ad allungare un elenco già lungo da inizio anno ad oggi, in tutta Italia. Stavolta, è successo il 28 luglio, a Marcianise. L’uomo, 58 anni, di Angri, professione autista di una nota ditta di autotrasporti, si trovava nell’area dello stabilimento Coca Cola di Marcianise quando per una manovra incauta fatta da un collega è stato travolto. Chi guidava il veicolo non ha visto Fattoruso alle spalle che ha avuto un po’ di voce per dire: “Ma non mi hai visto?” per poi perdere i sensi e accasciarsi al suolo. Soccorso dai presenti, è stato trasportato in ospedale a Caserta dove è morto per un arresto cardiocircolatorio. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto il sequestro dell’area dove è avvenuto il fatto e disposto l’autopsia sul corpo dell’autista per gli accertamenti del caso. Un colpo al cuore dei familiari, distrutti dalla notizia della comparsa improvvisa. Ad attendere ieri il feretro una folla commossa di amici e familiari presso la Congrega di santa Margherita dove è stata allestita la camera ardente. “Alla sua famiglia, arrivi la vicinanza e le più sincere condoglianze dell’Amministrazione e dei cittadini. – sono state le parole del sindaco di Angri Cosimo Ferraioli – Negli ultimi mesi il nostro territorio, purtroppo, continua ad essere martoriato da tragedie stradali e sul lavoro che hanno tolto la vita a padri di famiglia, spesso molto giovani, e ragazzi nel pieno dei loro anni. Famiglie distrutte da un minuto all’altro, a cui va la nostra vicinanza e profondo rispetto per un dolore così forte”. La morte di Salvatore Fattoruso segna un’altra sconfitta nel mondo del lavoro dove gli incidenti mortali non accennano a fermarsi.